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Nota 1

Un'intrigante storia: l'amore tormentato tra Tullo Massarani e Gina Baumann. Il loro probabile figlio Oscar Gori.

 

    L'amore di Tullo Massarani per la modella Gina Baumann; un loro presunto figlio, Oscar Gori; i buoni rapporti con Zari, fattore di Massarani sono la trama di un racconto che abbiamo verificato attraverso fonti attendibili, consentendoci di smascherare una leggenda metropolitana veranese, oggi diremmo un fake news.

   Per chiarire questi dubbi abbiamo approfondito le nostre ricerche a partire da quanto scritto in un libro: “Verano Brianza, una storia da raccontare” [1], edito dall’amministrazione comunale di Verano nel 1988. Nel libro, il trio Baumann, Zari e Massarani si muove in una atmosfera tragicomica e non priva di “pruderie”, la cui veridicità è asserita dalla “vox populi” che apporrebbe, a questa vicenda di fine Ottocento, un sigillo di verità. Aleggia un’aura di scandalo che, se fosse vera, potrebbe coinvolgere stimabili persone della piccola e alta borghesia: Luigi Zari sarà nella sua maturità uno stimato amministratore dei conti Borromeo; Massarani è un illustre uomo politico, letterato, artista dell’alta borghesia milanese. L’unico anello fragile è Virginia Baumann che, come vedremo, è popolana e modella di pittori milanesi celebrati al loro e nel nostro tempo.

Vediamo a pagina 61 la versione dei fatti che ci è proposta dalle autrici del libro citato:

            “…Nel 1858 la villa [2] (veranese) venne trasferita nelle mani del Tullo Massarani, uma­nista, scrittore, pittore, deputato al Parlamento e Presidente del Con­siglio Provinciale di Milano.

Attorno a questa nobile figura esiste una storia molto particolare, oseremmo dire quasi fantastica sulla quale ancora oggi vi sono delle "fedeli" testimonianze, a conferma della veridicità del racconto. Tullo Massarani, vittima di un equivoco amò carnalmente la figlia dalla quale nacque Oscar Guidi [3], defunto appena nato e sepolto in terra sconsacrata”. Entrando nel cimitero di Verano sulla sinistra in fondo al vialetto vi è un monumento raffigurante una donna in bronzo distesa su una base di pietra, sopra questa vi sono tre stele, in una vi è scritto “ qui riposa dopo lungo patire Gina Zari Baumann [4] sia pace all’anima forte e gentile, nata a Milano il 25 Luglio 1846 e morta in Verano il 12 marzo1892”

Nell’altra è raffigurato un bimbo tra le braccia di un angelo con tale epitaffio: in memoria del diletto nipotino Oscar Guidi, mentre la terza appare vuota.

Tullo Massarani e la figlia avevano molti aspetti in comune che pote­vano testimoniare le affinità di parentela tra i due amanti.

Ignota è la madre, forse una domestica, o una nobil dama; cosa certa è che la figlia del Massarani non conoscesse l’identità del proprio amante.

Abitudine del Massarani era quella di ospitare gratuitamente nella villa definita "Trotti" le allieve che studiavano con sua figlia.

Un certo Bauer, portanome del nobil padrone, si recava periodica­mente a trovarla, facendo credere sia alla gente, sia alla stessa figlia, di esserne il padre naturale.

Nel frattempo Tullo Massarani fece studiare il figlio dei suoi fattori, Luigi Zari, che divenne ragioniere poi cavaliere ufficiale e successiva­mente nominato amministratore generale dei Beni della casa Borro­meo con fondi a Cesano Maderno, Arona, Stresa ed in tutte le Isole Borromee.

Quando poi il Massarani concesse la figlia in sposa al ragionier Zari, i fattori, nonché i genitori di Luigi ne furono molto lieti ma, durante le pratiche di matrimonio la figlia si ammalò in quanto venne a cono­scenza della sua vera identità e successivamente morì.

Triste e confusa fu la vita di questa fanciulla che amò suo padre, e sposò Luigi Zari pensando che "per suo figlio Oscar avrebbe dovuto pregare in Sinagoga, mentre per un ipotetico figlio avuto dallo Zari, in una chiesa cattolica”.

Quando poi morì il Massarani, le sue ceneri vennero deposte da un rabbino…nel tabernacolo di quel tempietto fatto costruire nel giardino della villa stessa.".

 

   Qui termina il racconto del libro sulla vicenda Tullo Massarani-Luigi Zari-Gina Baumann e Oscar Guidi. Nel seguito evidenziamo le diverse incongruenze, quando non invenzioni, che ovviamente non hanno alcun supporto documentale. Il racconto mette in pessima luce Tullo Massarani, il quale è descritto come colui che ama una giovane donna, dalla loro relazione nasce una figlia, quest'ultima, diventata adulta, ha una relazione con Massarani, entrambi inconsapevoli del rapporto di parentela. Da questa ulteriore amore sarebbe nato un bimbo “Oscar Guidi” che, in realtà ha il cognome "Gori", come si legge, con sufficiente chiarezza, sulla lapide a lui dedicata. Per salvare le apparenze, la giovinetta viene fatta sposare al giovane Zari. Ma prima delle nozze, alle pubblicazioni del matrimonio, l’incresciosa vicenda viene alla luce … Per fortuna, la “provvidenziale” morte del piccolo prima, e poi della mamma, stende un velo pietoso su tutto. Libero da ogni legame e senza figli, Luigi Zari avrà, finalmente, la possibilità di sposare in seconde nozze, Gilda Ongaro e da lei avere figli.

   La “leggenda metropolitana”, così come è riportata nel libro, coglie alcuni aspetti di verità, ma li trasforma in una sorta di fantastico “feuilleton”, con un triste finale, che non rende giustizia a nessuno dei protagonisti degli eventi.

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   Tullo Massarani: uomo versatile, artista, scrittore, mazziniano, politico di successo.

 

[1] Canegrati M.P. - Celotti R. "Verano Brianza una storia da raccontare", Editrice Universale, Rocco Briantino 1988, a cura dell'Amministrazione Comunale di Verano Brianza-

[2] Canegrati - Celotti, libro citato; La villa veranese, già Trotti Bentivoglio fu comperata dal padre di Tullo Massarani

[3] È scritto nel libro, Oscar Guidi: nel bassorilievo del monumento funebre del cimitero di Verano, terra consacrata, si legge, Oscar Gori

[4] La nota 46 del libro citato specifica: “si presuppone che Zari Gina Baumann e Zari Pietro siano stati imparentati”

Nota 2
Guidi
Nota 3
Baumann
Villa
Una storia da raccontare
Nota 4
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