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1858-59
Nota 3
Nota 1
Massarani
Nota 2
Baumann

Tullo Massarani: l'uomo, il politico, il benefattore.

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   Massarani conservava un “posticino d’osservatore”, la definizione è sua, politico-amministrativo, non solo in Milano, ma anche nel Consiglio comunale di Verano, dove era stato nominato per la prima volta nel 1860, rimanendovi fino quasi alla morte. Solo qualche anno prima, verso il 1858-59 [1], la famiglia Massarani aveva comperato in Verano la splendida villa Trotti Bentivoglio (già dimora di una figlia di Manzoni, Sofia). Questa grande casa, circondata da un vasto parco degradante verso l’ampia valle del Lambro, diventerà la dimora di campagna prediletta da Tullo Massarani. Infatti, quando nel 1898 un ictus lo immobilizza, lascerà spesso la sua casa in Milano, per trasferirsi nella bella proprietà veranese. Questa  “villa di delizia” diventerà il centro di attrazione di numerose personalità artistico-letterarie come: Fogazzaro, Cesare Correnti, Zanardelli, e amicizie femminili quali Laura Visconti Venosta che più volte verrà ospitata, con piacere ed interesse, da Massarani [2]. È così che, per alcuni anni, il piccolo e sperduto paese agricolo veranese diventerà la corte di delizia di Massarani, la sua piccola “Atene”, nella quale morirà nel 1905. Le sue ceneri sono sepolte nel tempietto eretto nel giardino della villa, oggi Formenti, ove ancora riposa, insieme alle spoglie della mamma e del papà, morti tra il 1859 e 60.

   Tullo Massarani, non avendo eredi, lascia tutti i suoi beni immobili e mobili, ammontanti a più di un milione di lire, alla scuola professionale femminile “Laura Soleri Mantegazza”, che per anni utilizzerà la villa come sede di vacanza per le giovani milanesi. Ancora, grazie ad un lascito di Massarani, verrà nel 1901 posta la prima pietra dell’attuale asilo nido parrocchiale.

   In vita, Tullo Massarani e suo padre Giacobbe, furono generosi benefattori; spesso utilizzavano il loro grande patrimonio per beneficiare “i miserabili”, come allora venivano chiamate le persone indigenti, o per opere caritatevoli. Tullo Massarani portò questo suo interesse sociale anche nell’attività di parlamentare alla Camera, dove spesso si occupò di società mutue e di opere pie. Alle volte intervenne personalmente in concomitanza di gravi calamità naturali, impegnando i suoi averi personali, come durante la grave alluvione del Po’ del dicembre 1879, che sconvolse il Mantovano. Nella lettera che spedisce a Gina B. [3] (Baumann) descrive sommariamente che sta provvedendo a una “moltitudine di infelici senza pane e senza tetto… nevica, miseria generale che sgomenta”. In questa lettera emerge anche la sua preoccupazione per la salute dell’amata Gina, che viene affidata alle cure del medico.

   Anche nella minuta attività politica veranese, Tullo Massarani si distingue per prodigalità, ricordiamo un lascito, stabilito nel 1860, di 150 lire (su di uno stanziamento totale di 300) a favore delle puerpere povere, del comune di Verano. Tullo Massarani è inizialmente membro, poi diventa presidente della Congregazione di Carità veranese nell’anno 1862. Successivamente stabilisce un legato, “causa Pia Massarani”, per poveri e puerpere che prosegue ininterrottamente dal 1870 al 1885.

   Nel dizionario corografico (Vallardi editore) sono riportati alcuni altri legati del Massarani, stabiliti nel 1860, in particolare: elargizione in denaro alle puerpere bisognose, con un patrimonio di 3000 lire e una rendita 150 lire; ed ancora: elargizione di soccorsi in generi, ai poveri infermi, con un patrimonio di 3000 lire, e una rendita di 150 lire. Le cifre stanziate sono indicative della grande generosità del Massarani, soprattutto tenendo conto della modestia del paese, come si evince anche dal censimento del 1861, che registra solo 67 elettori amministrativi e 10 elettori politici. Ancora dal dizionario corografico, si apprende che Verano è: “un paesetto insignificante composto da poche case sparse per un totale di 1671 abitanti, compresa la grande corte del “veranetto” definita “frazione del paese”; oggi questa corte è totalmente integrata nell’abitato, anche se conserva quasi intatta la sua antica struttura.

   Come in tutti i paesi del tempo, Verano aveva una guardia nazionale con 63 militi attivi; presumibilmente gli unici uomini giovani in grado di maneggiare le armi. Dagli atti del Consiglio Comunale veranese risulta che nel 1860 e 1861, Massarani aveva in custodia fiduciaria e gratuita, nella sua villa veranese, fucili e vestiario della guardia.

   Alla generosità, Tullo Massarani unisce uno spiccato interesse a favore della emancipazione della donna e contro le convenzioni borghesi del tempo. Il nostro era un uomo della destra cavouriana, ma dotato di grande indipendenza di giudizio soprattutto nei confronti delle “pruderie” dell’epoca: ricordiamo che nella metà dell’Ottocento si era in piena epoca vittoriana. Detto con un linguaggio attuale, potremmo definire Massarani come “femminista ante litteram”. Ne è testimonianza, tra le altre cose, il suo libro di poesie, “Odissea della Donna [4]”, pubblicato in trecento esemplari, nel quale canta la donna e l’amore femminile in tutti i suoi più alti aspetti; così scrive Augusto Serena [5]« L'Odissea della Donna è la glorificazione dell’ ”eterno feminino”» [6].

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[1] Fino al 1855 il Nobile Trotti risiedeva certamente a Verano. Infatti, nella attuale cappelletta detta la “Madonnina”, costruita all’incrocio tra le vie Sauro e la Comasina non lontana dalla villa, vi è un’iscrizione che dice testualmente: “Questo antico tabernacolo onorato con viva fede fu ricostruito e adornata dal nobile Trotti nel 1855 quando il morbo del colera minacciava Verano (iscrizione trascritta dalla vecchia cappellina, abbattuta e ricostruita nel 1932 per la costruzione della nuova strada) “

[2] Raffaello Barbiera, “una nobile vita”, op. cit.  lettera del 1897, a Laura Visconti Venosta, Tirano, vol. II pagine 330-332. Nella lettera Massarani osserva che a Verano si possono trovare modelli di uomini per eventuali pitture di battaglia, ma “quanta serena pace spirava dal gentil mondo muliebre”, quindi si augura di incontrare Laura Visconti nella successiva stagione

[3] Ibidem, lettera del 1879 a Virginia B., vol. II, pagine 353

[4] Massarani Tullo, l’Odissea della Donna; Roma, Forzani e C, tip. del Senato, 1893

[5] Opera citata, Forzani e C., 1907, XXXI, edizione postuma; prefazione a cura di Augusto Serena.

[6] Per approndimenti sull'attività artistica di Massarani vedi pagina 611 di https://archive.org/stream/bub_gb_Zz0bAAAAYAAJ#page/n611/mode/2up/search/massarani

Gina
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