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 Monte Tomba: ultimo atto del Generale Venturi.

   Dopo le disastrose e inconcludenti X e XI battaglia dell’Isonzo (complessivamente 320 mila perdite umane in pochi mesi) che avevano massacrato le truppe italiane e distrutto il loro morale già fortemente compromesso dalle sanguinose precedenti inutili offensive, avviene la disfatta di Caporetto, (24 ottobre 1917), anche ricordata come la XII battaglia dell’Isonzo. Le truppe italiane in fuga arretrano disordinatamente; con fatica si riesce a stabilizzare il fronte sulla linea difensiva del Grappa e del Piave, dopo aver ulteriormente perso più di 300 mila uomini. Questo riposizionamento porta il fiume Piave e il Grappa, a cui appartiene il monte Tomba, in prima linea. La cartina mostra la posizione strategica del monte che domina la piana di Alano. Nella loro impetuosa avanzata gli uomini del tenente Rommel occupano tutta la zona di Alano, quindi le nostre truppe si assestano sulle catene dei monti circostanti. Il 18 novembre la 50° divisione tedesca attacca la dorsale del Tomba con quattro successive ondate; inutilmente… scrive il Bollettino di Guerra italiano “…tutte le volte le nostre truppe con bravura superiore ad ogni elogio, le hanno affrontate e ricacciate...” Nella zona ininterrottamente si susseguono per giorni feroci combattimenti sempre con lo stesso positivo risultato per le nostre armi. Tuttavia il giorno 21 novembre gli intensi ed incessanti bombardamenti austriaci rendono insostenibile la difesa delle trincee sommitali, per cui le nostre truppe devono ritirarsi verso sud per qualche centinaio di metri.

   Il comandante di queste truppe era il generale Venturi, evidentemente richiamato in servizio dopo il siluramento nel corso della IX battaglia dell’Isonzo. Il suo fu un comando di pochi giorni, infatti dal 20 al 27 ottobre fu al comando della I divisione e dal 28 al 30 novembre della XVII. Per non avere tenuto la posizione della cresta del Tomba Venturi verrà silurato definitivamente e posto in ausiliaria.

   Nel pomeriggio del 22 novembre i tedeschi riescono ad occupare tutta l'alta dorsale dei monti, ma le nostre truppe, seppur con fatica, riescono a difenderne il fianco meridionale.  A questo punto le operazioni militari sul Grappa entrano in fase di relativa stanca, salvo duri, ma sporadici attacchi ben contenuti dalle nostre difese. Il 2 dicembre l’imperatore d’Austria con decisione segretissima decreta di “sospendere l’offensiva”.

Nel frattempo sono arrivati in zona a partire del 23 novembre i primissimi rinforzi francesi, seguiti in tempi brevi da tre divisioni inglesi e due divisioni francesi.

Dal 14 dicembre riparte con decisione la guerra, ma le truppe attaccanti austro-tedesche non riescono a fare alcun significativo progresso. Il 30 dicembre del 1917 dopo un nutrito e lungo bombardamento le truppe francesi vanno all’attacco della vetta del Tomba riuscendo a conquistarla. Tuttavia la definitiva presa di tutta la dorsale su cui insiste anche il monte Tomba, evento strategicamente importante per i successivi sviluppi della guerra, avverrà solo a partire dal giugno del 1918, fase finale del sanguinoso conflitto 15-18.

Nella notte sul 23 novembre, cominciano ad arrivare a Costalunga di Cavaso le avanguardie delle artiglierie francesi con quattro pezzi prontamente mimetizzati.

Il 25 novembre, il battaglione alpino Val Cordevole respinge tre attacchi successivi (uno diurno e due durante la notte successiva) nella selletta tra Monte La Castella, Casèra Panigàss e Casèra Naranzìne (oggi località alle Betulle) al limite dell'erta salita della Monfenèra.
Lo stesso settore sarà interessato da intenso fuoco di artiglieria e successivi attacchi all'arma bianca nella giornata del 29 novembre: la posizione italiana viene però mantenuta.

Il 2 dicembre, l'Imperatore Carlo d'Asburgo ordina alle sue truppe di sospendere l'offensiva su tutto il fronte e di “consolidarsi sulle posizioni raggiunte, mantenendo tuttavia un atteggiamento tale da far credere al nemico che si sta preparando un nuovo attacco. La sospensione dell'offensiva deve essere segretissima”.

Il 4 dicembre, il XIV Corpo d'Armata inglese (su tre divisioni) ed il XXXI Corpo d'Armata francese (su due divisioni) entrano in prima linea nei settori del Montello e del Monte Tomba: in quest'ultima località si associano ai francesi alcuni reparti della ricostituita 28ª Armata italiana.
Reparti francesi sono presenti anche a Pederobba, Onìgo e Cornuda.

ll 30 dicembre 1917, l 'accurato fuoco delle artiglierie italiana e francese comincia nella mattinata e si intensifica sempre di più nelle prime ore del pomeriggio. Alle ore 16.00 la fanteria francese passa all'attacco del Monte Tomba: è questo il primo combattimento sostenuto da truppe francesi nello scacchiere del massiccio del Grappa.

Con la conquista definitiva della dorsale del Monte Tomba e della Monfenèra, il fronte ad Est del Monte Grappa trova un assestamento strategico importante, soprattutto se si considerano gli sviluppi successivi della guerra durante la Battaglia del Solstizio (15 giugno - 15 luglio 1918) e, nella fase dell'attacco finale italiano, dal 24 ottobre 1918 in poi.

 

 

https://www.montegrappa.org/lavori_recupero/monte_tomba.php

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