Famiglia Gropallo.
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Villa Cusani
Cimitero di Carate Brianza
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Chiesa parrocchiale.
Il Cimitero di Carate Brianza.
Percorrendo la strada provinciale 155 da Carate verso Agliate, svoltando presso la bella chiesetta di San Bernardo, s’incontra dopo alcune centinaia di metri il “viale Rimembranze”, strada che porta al vasto cimitero di Carate Brianza. Sul piazzale alberato, antistante il campo santo, vi sono decine di piccole steli in ferro su ognuna delle quali una modesta targa ricorda il nome di chi è morto durante la prima guerra mondiale. Un grande piazzale conduce all’entrata del cimitero. Appena superato l’ingresso del portale di destra, si può leggere una targa posta in ricordo di Colciago Domenico, di anni 78, primo caratese ad essere inumato nel nuovo cimitero da poco inaugurato nel lontano maggio 1848. Allora Carate aveva poche migliaia di abitanti, oggi circa 17 mila; per questo il campo santo è stato ampliato più volte, l’ultima solo pochi anni fa.
Un grande atrio in marmo e vetro, sormontato da una scritta in bronzo: “RESURRECTURIS”, custodisce al suo interno bandiere e memorie della Prima e Seconda Guerra Mondiale. Gli angoli portanti della struttura sono rivestiti in marmo e impreziositi da altorilievi in bronzo con scene militari, che l’artista caratese Sante Caslini scolpì nel 1960. Ai lati dell’atrio, l’accesso al cimitero avviene attraverso due solenni portali, che possono essere chiusi da una cancellata in ferro battuto, retti da alte colonne. Grandi riquadri in cemento, su ciascuno dei quali sono ben visibili croci greche, suddividono le mura del campo santo.
Entrati nel cimitero si possono vedere le prime grandi cappelle funebri, tra cui quella della famiglia Cusani-Confalonieri, dove riposa il grande giurista e politico Domenico Romagnosi. Alle spalle di questa fila di cappelle, si apre la vista su tutto il cimitero di Carate; sullo sfondo una seconda fila di cappelle mortuarie nasconde l’ultimo grande ampliamento del sito.