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Don Paolo Carlo d'Adda Salvaterra sposa Mary Hooper; dopo un anno di matrimonio muore a Saint Raphael; la vedova Mary Hooper, divenuta marchesa d'Adda Salvaterra, si risposa con lo zio Horace de Choiseul-Praslin.
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Il figlio di Don Luigi, don Paolo Carlo, marchese, conte, barone e cavaliere, nasce a Milano il 16-7-1861, sposa a Parigi il 7-2-1888 Mary Hooper, nata a Cincinnati nel 1866, che da questo momento assume il cognome del marito, diventando così la marchesa d’Adda Salvaterra. Lui è cattolico, lei protestante, per questo motivo il loro matrimonio verrà celebrato sia nella chiesa protestante di “avenue de l’Alma”, sia nella chiesa cattolica “saint Pierre de Chaillot”. I testimoni delle nozze sono: per lo sposo, il conte generale Menabrea[1], ambasciatore d’Italia a Parigi e il duca de Praslin; per la sposa, il sig. Mac-Lane, ministro degli Stati Uniti e Douglas-Twombley.

            Alla festosa cerimonia partecipano numerosissime personalità della nobiltà parigina che i giornali dell’epoca[2] si dilungano a descrivere con dovizia di particolari: sono elencati ben più di una decina di conti, marchesi, baroni, tra i quali : la marchesa di Bassano, la contessa di Gramont, il barone de Rothschild, la contessa d’Alsazia, il principe de Montholon ecc. I giornali non mancano di sottolineare che il viso della splendida sposa era coperto da un prezioso velo appartenuto alla regina Maria–Antonietta.

Al termine della cerimonia, gli sposi partono per una lunga vacanza romana, poi fanno ritorno a Parigi, dove hanno la residenza.

            Sfortunatamente, solo un anno dopo il matrimonio, nel 1889, il marchese don Paolo morirà a St. Raffaele del Varo (S. Raphael), cittadina della costa azzurra in riva al mare, dove si era recato, con la sposa, per cercare di guarire da un attacco di polmonite. In quegli anni la malattia era mortale, l’unica speranza di vita, suggerivano i medici, era di fuggire dalle malsane brume parigine per andare nel sud della Francia, dove abbondavano “sole, mare e aria buona”. In questo senso, particolarmente apprezzato era il piccolo paese di Saint Raphael-Valescure, addossato all’incantevole e vasto massiccio dell’Esterel le cui rocce rosse, che precipitano direttamente nelle acque, contrastano felicemente con il dominante azzurro del mare. L’intatta foresta di pini marittimi ed eucalipti rendeva particolarmente salubre tutta l’area fino a Cannes.

            St. Raphael è oggi una splendida e famosa cittadina balneare della costa azzurra di circa 35 mila abitanti, che fa parte del dipartimento del Var. Fino alla metà dell’Ottocento il piccolo borgo di pescatori, le cui modeste case si addensavano intorno alla chiesa dei Templari, oggi sconsacrata, era raggiungibile da Parigi solo con interminabili e faticosi viaggi in carrozza. Ma a partire dal 1832, data dell’inaugurazione della prima linea ferroviaria francese Saint Etienne-Lione, tutto cambia e i caldi mari del sud diventano meta raggiungibile per i parigini abbienti. La stazione ferroviaria di Saint Raphael, inaugurata nel 1863, dà il via alla costruzione, lungo la splendida costa e nella foresta di pini di Valescure, di decine e decine di grandi e splendide ville nobiliari, di importanti alberghi, e di cliniche mediche, in grado di soddisfare le lussuose esigenze estetiche e di confort dell’alta società parigina, che stava vivendo il felice tempo della "Belle Époque". È molto probabile che don Paolo abbia preso alloggio in uno di questi importanti alberghi –cliniche, alcuni di proprietà di medici facoltosi, di cui riportiamo un esempio [3] (foto 1 esempio di grande albergo)

            Per cercare di capire dove e come il marchese Paolo ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita, ci siamo recati a Saint Raphael. In breve tempo e senza alcuna formalità né pretestuose riserve di “privacy”, ci sono state fornite tutte le spiegazioni del caso, compreso copia del documento originale del certificato di morte, n° 74, nel quale è scritto che:

“le marquis Paul d’Adda Salvaterra epoux de mars. Hooper; profession rantier (benestante, che vive di rendita) àgé 28, né a Milan; domicilié a Saint Raphael, ecc.” è morto la sera del 21 dicembre 1889. La dichiarazione di morte è stata fatta al signor Gary, dal signor Henri Paille di quarant’anni, brigadiere che è stato informato del decesso dalla guardia campestre Simeon Astier, di 28 anni, entrambi domiciliati a Saint Raphael. Il giorno dopo la morte, alle dieci di mattino, il signor Augustin Gary nella sua funzione di Ufficiale di Stato Civile, riceve secondo la legge, le deposizioni citate, constata la morte e redige l’atto di decesso, da lui firmato insieme a Paille e Astier. Il corpo di don Paolo è stato traslato a Inverigo

            La vedova di Don Paolo, marchesa D’Adda Salvaterra (nata Mary Hooper, Cincinnati), nel 1906 si risposa con il deputato Eugène-Antoine- Horace, conte di Choiseul-Praslin, (foto 2 Antoine Horace) nato nel 1837, aveva 30 anni più di lei, fratello di Leontina Choiseul-Paslin.

Mary, nata Hooper, poi marchesa d’Adda Salvaterra, diventa infine contessa di Choiseul-Praslin. La coppia avrà una figlia, Maria Louise, che si sposerà con il conte Thomas de Pange, discendente da una nobile e illustre famiglia francese

            Il conte Horace era vedovo di Beatrix de Beauvau-Craon, morta nel 1895. Lui era personaggio molto noto a Parigi, dove era stato sottosegretario di stato ed aveva ricevuto anche la medaglia della Legion d’Onore. Negli ultimi anni della sua vita si era dedicato, nel suo splendido castello di Viry-Chatillon, (foto 3; Viry-Chatillon, Pavillon Choiseul, coté nord) all’orticultura con grande successo, tanto che gli era stata affidata la sezione floreale della Esposizione del 1889, celebrata al Trocadero, come ricorda il “Journal des debats du jeudi 9 decembre 1915”. Nello stesso articolo è annunciata la morte del conte Horace, aveva 75 anni. Il decesso è avvenuto nella casa di “avenue Montaigne” a Parigi. La sua sposa, contessa di Choiseul-Praslin muore, nel 1948 a 82 anni, nel castello di Viry-Châtillon, e lì è stata probabilmente sepolta.

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La famiglia Hooper.

 

[1] Savoiardo, scienziato italiano, fece una brillante carriera militare nell’esercito piemontese poi italiano, più volte ministro, poi Presidente del Consiglio dei Ministri; infine fu nominato ambasciatore prima a Londra poi a Parigi

[2] Nouvelles et Echos

[3] Le grand Hotel; Saint Raphael-vallescure; esempio di grande edificio neoclassico

Menabrea
Nota 1
Epoca
Nota 2
Esempio
Nota 3
Foto 2
Viry
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