Famiglia Gropallo.
Il fastoso matrimonio tra Fanny Sebastiani e il duca Teobaldo-Choiseul-Praslin.
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“Il 18 ottobre del 1824, gli abitanti della via Vaugirard (Parigi) furono attratti da uno spettacolo insolito. Una lunga fila di carrozze di gala, al mattino, venne a fermarsi davanti al palazzo della Chambre des Paris”. Così inizia il libro[1] che descrive il “beau mariage” tra Teobaldo Duc de Choiseul-Praslin, 20 enne, Pari di Francia, con la giovanissima Françoise Alterice Rosalba Sébastiani, detta FANNY, 17 enne (foto 2 ritratto di Fanny) I due giovani sono scortati dai rispettivi padri: per lo sposo, il duca Charles-Raymond-Laure Felix, entrato alla camera dei Pari nel 1814, per essere espulso l’anno dopo per aver sventolato il tricolore; per la sposa, il pluridecorato maresciallo di Francia Horace Sébastiani della Porta, uomo vigoroso, aitante, grande fascino morale e fisico, tanto da essere soprannominato “Cupidon de L’Empire”.
Tra le due famiglie non c’è nulla in comune salvo che Teobaldo e Sébastiani si sono schierati, a suo tempo, con Bonaparte e ora, sono nel partito liberale. In ogni caso è un matrimonio di “convenienza” per entrambi; l’uno apporta la nobiltà, l’altro il fascino dell’eroe e … il capitale, che inizialmente dà alla coppia una rendita di 100 mila franchi annui, per salire poco dopo a 200 mila.
Il matrimonio è celebrato nella cappella “du Luxembourg”, troppo piccola per accogliere tutto il gran mondo parigino presente all’evento in pompa magna: nobili d’antica origine, e personaggi della nuova Francia, nazione che “continue sa marche et qui ne veut pas mourir”, come scrive il libro citato. È una festa in grande stile: uomini impettiti, alte uniformi con sfoggio di decorazioni militari, dame ingioiellate e abiti femminili vaporosi ed elegantissimi, fiori ovunque nella chiesa e sul sagrato. Officia la gran cerimonia l’Abbé Feutier, curato della Madeleine e vicario generale della diocesi di Parigi. In precedenza erano state completate le formalità civili, nel municipio del “I° arrondissement”.
Lo sposo è di carnagione bianca, biondiccio tanto da assomigliare ad un uomo del nord, si potrebbe facilmente scambiarlo per un inglese; è di carattere esitante, arrendevole, ma di natura impulsiva e facile alle “gioie d’amore”, cosa peraltro assolutamente comune tra i nobili dell’epoca. La sposa è bruna, robusta, tipicamente meridionale, dà l’idea di una donna dal carattere forte e appassionato, con tratti che sfociano alle volte nel misticismo; anche per la sua giovane età non ha mai avuto precedenti relazioni: Teobaldo sarà il suo unico grande amore. Dopo le nozze i coniugi vanno a trascorre la luna di miele, e l’inverno ormai prossimo, nel delizioso e seducente palazzo parigino “de Vaux”, che è adiacente all’hotel Sébastiani situato in Faubourg Saint-Honoré, 55. Quest’ultimo palazzo è una prestigiosa dimora, circondata da un ampio giardino, fatta costruire a suo tempo da madame Pompadour. Siamo in pieno centro città, nel cuore della Parigi medioevale piena di intricati e tortuosi vicoli, ma il grande spazio verde che circonda la casa suggerisce l’idea dell’aperta campagna; le alte fronde dei vecchi alberi si confondono con quelli degli Champs Elysées.
Nella bella stagione, la coppia andrà a vivere in una delle dimore che lei ha portato in dote[2]: Il castello di Vaudreuil, in Normandia. Lei ama la vita semplice e libera della campagna, apprezza la gente del villaggio e la quiete della cittadina. È una donna molto religiosa tanto da partecipare ogni domenica alla messa e dedica larga parte del suo tempo e delle sue sostanze, alla beneficienza. Queste peculiari caratteristiche la fanno apprezzare, in particolare, dal curato locale. Teobaldo accetta senza troppi pensieri questo semplice modello di vita; è giovane, ricco, la moglie lo ama e quindi non ha alcun motivo, per il momento, di preoccuparsi del futuro.
Date le premesse, Dio non poteva non benedire la coppia[3], regalando loro, in poco più di dieci anni dal 1826 al 1839, ben nove figli, tre maschi e sei femmine tra cui Leontina ( nata nel 1835). Durante tutto questo lungo periodo, il ménage appare felice, le fortune della duchessa e quindi della famiglia, aumentano sempre più fino a raggiungere i 10 milioni di franchi, che danno una cospicua rendita di circa 200 mila franchi annui. Lei ama i figli e suo marito di un amore forte ed esclusivo, non ha mai avuto altri che lui, “Elle aimait son mari, elle n'avait jamais aimé que lui; cette passion unique et dévorante [4]”. Lei… ma il giovane duca?
Prima ancora di dare alla luce l’ultimo rampollo, Raynald, la duchessa Fanny scrive una lettera, nel 1838, dalla quale si capisce che qualche cosa comincia a turbare l’armonia coniugale: il fisico della duchessa è provato dalle continue gravidanze e lui è annoiato dalla routine giornaliera cui è costretto a soli 35 anni. Di fronte a sé non vede alcuna brillante prospettiva, quindi sente scemare l’interesse verso la vita familiare; lentamente s’allontana da lei, poi, con il trascorrere del tempo, diventa indifferente.
Le lettere, che Fanny scrive con sempre maggior frequenza all’amato Teobaldo, fanno capire che i contrasti tra i due diventano via via più intensi tanto da causare alla fine gravi tensioni familiari. La tensione raggiunge limiti esasperanti soprattutto a partire dal 1841, anno nel quale il duca assume una nuova governante: Henriette Desportes, pseudonimo “Deluzy”.
Henriette è una giovane donna di 21 anni, descritta in più rapporti ufficiali dell’epoca, come: bella, bionda, molto istruita, buon musicista, elegante, di ottime maniere, in sostanza è una donna piena di fascino, ma ha anche un carattere forte e una personalità dominante, “une perle[5]”. Teobaldo assegna a lei compiti sempre più esclusivi, che con il tempo includono la cura e l’educazione dei figli, compresi i primogeniti Isabelle e Luise di 14 e 15 anni. Un giorno il duca mette per scritto i compiti di Deluzy; il documento dice testualmente: “La gouvernante mangera avec les enfants. Elle sera chargée de toutes les dépenses les concernant: toilette, instruction, femmes de chambre, bonnes, plaisirs” e, assurdamente, aggiunge “Madame de Praslin ne montera jamais chez ses enfants… ne les fera jamais sortir sans la gouvernante [6]”. Nel colloquio con il quale Teobaldo illustra i nuovi compiti della governante, aggiunge la sua assurda pretesa di eliminare totalmente la duchessa dal contatto con i figli, precisando: “je vais vous installer avec les enfants au second étage de l'hôtel. Vous y vivrez avec eux entièrement isolée.”. Questa è una pretesa palesemente inaccettabile per tutti, figuriamoci per una madre; infatti la duchessa Fanny è esasperata per essere stata esclusa persino dal contatto con i figli, che ama visceralmente, e dal potere illimitato che è stato dato alla bella governante. Naturalmente è anche gelosa del rapporto che il duca sta consolidando con Henriette. Scrive così numerose lettere a Teobaldo per richiamarlo ai suoi doveri di padre e di marito, e per rivendicare con forza il suo ruolo di madre e di educatrice. Le lettere sono in tono ora amoroso, ora minaccioso, ora supplichevole; ma Teobaldo, affascinato dalla governante, non risponde, anzi, infastidito dalla pressante gelosia e dai frequenti richiami della moglie, la trascura sempre di più.
Nella continua ed ostinata indifferenza del marito, Fanny diventa ansiosa, insicura, irascibile, arriva persino ad usare oppiacei per lenire le sue grandi sofferenze. Infine esasperata (dernier degrée d’exasperation, scrivono i Pari[7] nel loro rapporto) decide di separarsi, come già aveva minacciato di fare anni prima, verso il 1839. Ma questo passo è uno scandalo intollerabile anche per una società di nobili estremamente libera, in grado di accettare senza problemi una o più relazioni extra coniugali, ma nel rispetto delle tacite “regole” di bon ton.
Interviene il maresciallo Sébastiani che, per evitare lo scandalo, riesce a convincere la figlia a desistere dai suoi propositi. Purtroppo, il duca Teobaldo non ha alcuna intenzione di separarsi, anche perché la gran parte delle sue rendite e delle sue fortune in società provengono dal maresciallo Sébastiani.
È in questo periodo che muore il duca di Choiseul, padre di Teobaldo; quest’ultimo, essendo il primogenito, eredita sia il titolo nobiliare che il sontuoso e immenso castello di Vaux, uno dei più belli di Francia, situato a pochi chilometri da Parigi, nel quale si trasferisce la coppia, con tutti i figli e la governante Henriette. Lo splendido palazzo, al centro di un incantevole giardino, rivaleggia in bellezza con la reggia di Versailles, ma è tanto vasto e dotato di un così gran numero di stanze che isola e separa chi è costretto a viverci. Teobaldo, assegnando a ciascuno appartamenti diversi e in esclusiva, contribuisce ancor più indebolire il senso del legame familiare. Dopo aver distribuito le rispettive “zone di competenza”, Teobaldo prende una decisione assurda che avrà gravi conseguenze sulla già compromessa vita famigliare. Infatti, mentre vieta alla duchessa di fargli visita e addirittura di parlargli, se non attraverso la governante Deluzy, a quest’ultima affida in esclusiva la gestione della famiglia. Queste decisioni sono un chiaro indice che i modi affascinanti di Henriette, oltre ad aver conquistato i bambini, hanno anche ormai “sedotto” il duca che sappiamo sensibile alle lusinghe d’amore
Deluzy si sente così forte che un giorno ha la sfrontatezza di rispondere in modo brutale e arrogante a un duro richiamo della duchessa, minacciata in modo esplicito: “Dans votre intérêt, madame, je vous engage à faire attention à votre manière d'être avec moi [8]”, quasi fosse una pari grado. Ovviamente la duchessa non sopporta l’affronto e dà in escandescenza, anche perché l’alterigia di “questa giovane leggera e senza alcuna idea religiosa”, e il modo come si comporta “ a toutes les apparences de l’infidélité”[9], scrive l’affranta Fanny. Questo terribile dubbio insinuatosi lentamente nella mente della duchessa appare ora una certezza; improvvisamente si rende drammaticamente conto che l’amore di suo marito per lei è definitivamente morto, e che lui è totalmente nelle mani dell’abile “manovriera” Henriette. Questa certezza le causa un dolore indicibile, la sua vita è in frantumi.
L’assurdo “ménage” familiare diventa motivo di scandalo persino in una società aperta come quella parigina del tempo, abituata a considerare come “normale” l’esistenza di una o più amanti. Per tutti è intollerabile il fatto che una semplice governate sia diventata il dominus di una casa ducale. Questa situazione è così anomala che persino il re chiede di far cessare lo scandalo e le indecenti chiacchiere.
Ancora una volta deve intervenire, e lo fa in modo risolutivo, il maresciallo Sébastiani, imponendo al duca una decisione irrevocabile: la governante deve lasciare la casa, anzi la Francia. Per evitare qualsiasi problema futuro, il maresciallo si impegna a garantirle una pensione a vita[10]. Teobaldo capisce che questa volta non ha scampo, deve accettare la decisione, ma accumula un disperato furore per ciò che assolutamente non condivide, … non può, non vuole lasciar partire Henriette, non accetta di doversi separare …
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L'assassinio che minacciò di travolgere il regno di Luigi Filippo di Francia.
[1] Praviel Armand, “Notre-Dame” de Praslin; Paris, libraire académique; Perrin et C. libraires-édituers; 1926
[2] Notre-Dame” de Praslin; op. cit. pag.15
[3] Ivi, pag.
[4] Ivi, pag.
[5] Ivi, pag. 41
[6] Notre-Dame” de Praslin; op. cit. pag.46-47
[7] Cour des Pairs, Assassinat de Madame la duchesse de Choiseul-Praslin, pieces authentiques; Leipzig, Brockhouse & Avenarius, 1847
[8] Notre-Dame” de Praslin; op. cit. pag. 74
[9] Ivi, pag. 63
[10] Cour de Pairs, Assassinat de madame la duchesse de Choiseul Praslin, vol. II, pièces authentiques pubbliées per la Cour de Pairs, Leipzig; Brockhaus & Avenarius 1847.