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Cappella Arangi-Lombardi.
Giannina Arangi-Lombardi
   Verso il fondo del cimitero di Carate, seminascosta da numerose altre cappelle mortuarie, si intravvede, e non può non attirare l’attenzione del visitatore, una strana costruzione di gusto “esotico”.
   La struttura riecheggia lo stile dell’architettura islamica-turca, fatto assolutamente unico nel panorama dei monumenti - non solo funebri - del nostro territorio; a pianta quadrata, in ognuno dei quattro lati delle pareti, sono ricavate ampie aperture in stile gotico, ciascuna delle quali sottolineata da un elegante bugnato. Il tetto è inizialmente piano, incurvandosi poi in una pregevole cupola rivestita di mattonelle smaltate, di colore turchese pallido. L’interno della cupola è a mosaico con piccole tessere di colore azzurro lucido; al centro spicca una grande croce greca dorata. I bordi della cupola sono impreziositi da arabeschi fatti anch’essi a mosaico con piccole tessere bianche e nere.
   Un solo alto e massiccio sarcofago è posto alla base della struttura e racchiude i resti mortali di Giannina Arangi-Lombardi e del marito Renzo (Lorenzo) Arangi. Sul sarcofago è incisa una grande croce latina, a fianco le fotografie dei due defunti con i loro dati essenziali: data di nascita e di morte.
 Il perché di questo insolita “cappella” mortuaria, in stile orientale, fa parte della straordinaria vita terrena della signora Giannina Arangi-Lombardi.
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