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Famiglia Battaglia.

   Non appena entrati nel cimitero di Carate, ci si trova di fronte alla grande cappella della nobile famiglia Cusani–Confalonieri che custodisce anche le spoglie dell’eminente giurista Giandomenico Romagnosi. Sul suo lato sinistro, adiacente alla cappella, si trova l’antica tomba della famiglia Battaglia nella quale sono sepolti nove componenti.

   L’area, delimitata da una bassa cancellata in ferro battuto, è caratterizzata da un’alta croce che alla sua base ha due elaborate cartelle barocche sulle quali sono incisi i nomi dei fratelli Giacomo e Giacinto Battaglia e le loro dediche, in particolare:

- sulla cartella di destra:

    Giacomo/cara promessa della patria/per nobiltà d’animo e d’ingegno e forti studi/

   impugnate le armi/per il riscatto/italiani/cadde estinto/a S. Fermo/il 27 maggio

  1859/ricevendo nel feretro/la medaglia dei prodi

-sulla cartella di sinistra:

  Giacinto/egregio scrittore/nelle lettere nella storia/nell’arte drammatica/di cui  

  Propugnò/indefesso/il risorgimento in Italia/ebbe carattere/intemerato leale

  Inconc… (non leggibile il seguito)/nella patria

Ai piedi della croce due grandi lastre tombali sulle quali sono riportati i nomi, ormai quasi illeggibili, dei vari defunti della famiglia.

-sulla lastra di sinistra

     Giacinto Battaglia, 1803-1861

     la moglie Fumagalli, 1805 -1896

     il figlio Giacomo Battaglia, 1831 -1859

-sulla lastra di destra

    Alberto Battaglia, 16-8- 1830-…1893

    Giacomo 1860-1866

    Ida 1874

    Antonia 1873

    Paolo 19/01/1906…ponil (illeggibile) febbraio 1915

 

Nonostante la vetustà del sito, l’ultima sepoltura risale al 1915, e il fatto che la famiglia Battaglia da tempo non risieda più a Carate, la tomba è ben tenuta ed è “impreziosita” da alcuni vasi di fiori artificiali.

La genealogia della  famiglia Battaglia.

   L’antico casato Battaglia è di origine siciliana, diffusosi poi soprattutto in centro Italia e quindi a Milano e in Lombardia. Il nome del casato è riportato nell’Accademia Araldica Nobiliare Italiana. Il padre del garibaldino Giacomo era Giacinto Battaglia personaggio di un certo rilievo nel panorama culturale milanese del tempo.

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Giacinto Battaglia.

   Giacinto Battaglia era nato a Milano il 10 settembre 1803. Laureato in medicina a Pavia, non si dedicò mai alla professione di medico, ma seguì la sua passione: letteratura e giornalismo. Le sue idee liberali influenzarono certamente i figli. Giacinto si considerava un discepolo di Romagnosi che, in quel tempo, già frequentava la bella villa dei Confalonieri di Carate.

Giacinto Battaglia faceva parte del cenacolo di Carlo Tenca, di Carlo Cattaneo con il quale fu in ottimi rapporti, di Giulio Carcano e di altri illustri borghesi di Milano, tra cui Cesare Cantù.

Giornalista di fama, fondò diversi periodici come il “Barbiere di Siviglia” nel dicembre del 1832, che si occupava di teatro; successivamente nel 1835 lo trasformò nel “Figaro”. Questo periodico, pur trovando un suo spazio nel mondo milanese, non ebbe mai grande tiratura. Battaglia sottolinea che, in quei tempi, la posizione sociale del giornalista godeva di uno status piuttosto fragile; tuttavia la professione iniziava ad avere alcuni aspetti positivi, soprattutto legati al ruolo di “critico” che poteva determinare il successo o meno di opere teatrali o libri.

   La villa di Carate era stata costruita in stile ottocentesco con una bella torretta dalla quale si può ammirare il vasto panorama delle colline che s’elevano di là dal Lambro verso Besana, l’alta Brianza e le montagne del lecchese. Era circondata da un vasto parco, adiacente alla villa Confalonieri, che nel secondo dopoguerra è stato smembrato e frazionato in più lotti. Oggi la villa, suddivisa in più appartamenti, è ben conservata e visibile da via San Sempliciano.

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
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