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Cenni su Luigi Azimonti.

   Nasce a Milano nel 1782 da un facoltoso negoziante di coloniali. Di idee liberali fu in contatto con molti esponenti anti austriaci dell’epoca tra i quali Romagnosi e Silvio Pellico. Nelle carte del processo a quest’ultimo (1814) è citato come “elemento pericoloso”, ma non venne arrestato. Amico di Romagnosi, ebbe la sensibilità di ospitarlo nella sua casa milanese prima, e poi nella villa di Carate, adiacente alla villa Cusani Confalonieri, l'attuale Via Damiano Chiesa 13.

   Secondo la sua volontà, il Romagnosi fu trasportato, dopo la sua morte avvenuta a Milano l'8 giugno 1835, nel cimitero di Carate Brianza, dove ebbe onorata sepoltura.

   Azimonti, spirito industriale ante litteram, aveva avviato uno zuccherificio a Milano che in breve divenne una della più importati imprese economiche del tempo. Romagnosi, in cambio dell’ospitalità, dava il suo contributo per il disbrigo delle pratiche burocratiche necessarie alla vita e al successo dell’impresa. Azimonti, spirito innovatore, utilizzò, tra i primi nel Lombardo-Veneto, il vapore come forza motrice. L’innovazione rafforzò il successo dell’impresa, e per meglio difendere la sua industria, e più in generale gli interessi della categoria, si recò a Vienna dove, per un’infezione di colera, mori (1836).

   La sua salma fu sepolta a Carate accanto a Romagnosi. La loro cella mortuaria fu aperta dagli austriaci che, sulla base di una delazione, cercarono invano delle armi.

Luigi Azimonti, ritratto del pittore L. Gerosa (dal libro di Germano Nobili.
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