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La proprietà dei Cusani Confalonieri in Carate (foto Pozzi).

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   L’attuale e pregevole villa Confalonieri è situata in cima ad una ripida scarpata, che lentamente degrada fino al fiume Lambro. La struttura conserva in parte l’aspetto dell’antica fortezza che, anticamente, difendeva il borgo di Carate, a sua volta circondato da un largo fossato e da mura fortificate. Queste ultime vennero probabilmente abbattute dopo la battaglia che vide le truppe di Gian Giacomo Medici (detto il Medeghino, fratello di papa Pio VI) sconfitte dalle truppe spagnole comandate da De Leyva. Nel tempo il castello, abitato con continuità fin dal 1600 da Valerio Confalonieri,  fu trasformato in villa di delizia, aspetto che conserva ancora oggi.

   Nel 1729 i Confalonieri erano di gran lunga i più ricchi abitanti di Carate con più di 14.000 pertiche di terra e un mulino sul Lambro. A questo già ragguardevole patrimonio aggiunsero alcuni beni che, a suo tempo, appartenevano all’ordine degli Umiliati soppresso da San Carlo. 

  Attualmente, impreziosita dall’ampio parco all’inglese, la villa è di proprietà comunale e sede della biblioteca civica di Carate. In essa vi era un piccolo ma interessante museo dedicato a G. Romagnosi. Dopo alcuni sciagurati furti, esso conserva pochissime memorie dell’insigne giurista. Questi trascorse serenamente l’ultima parte della sua vita nella villa allora di proprietà di Luigi Azimonti; le sue spoglie sono tumulate nella cappella Cusani Confalonieri a Carate  (si rimanda alla voce Romagnosi per approfondimenti).

   Nei pressi dell’ingresso della villa, vi è una gradevole oratorio, risalente alla fine del ‘300, dedicato a Santa Maria Maddalena, sempre chiuso. La villa è a pochi passi dalla chiesa parrocchiale caratese e il suo parco confina, di fatto, con il bel santuario di San Bernardo ,edificato nel 1589 inglobando una preesistente cappellina; oggi la strada provinciale per Verano lo separa dalla villa.  Al suo interno una pregevole immagine della Vergine, particolarmente venerata dai vecchi caratesi.

   Nel 1951, con apposito decreto,  il parco e la villa sono stati sottoposti a vincolo in base alla legge sulla protezione delle bellezze naturali. Il decreto è stato opportunamente notificato alla Principessa Beatrice Cusani Confalonieri, vedova Cito Filomarino di Rocca d’Aspro, ultima discendente della nobile stirpe.

Torre della Villa 
Interno della Villa 
Interno dell'Oratorio
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