Famiglia Gropallo.
Un ricordo personale di Gaetanina Calvi (scritto da Enrico Elli).
Ricordo bene la “contessa Calvi” perché, per desiderio dei miei genitori e per alcuni anni, sono stato a ripetizione da Lei, in particolare quando frequentavo la seconda e terza media a Carate e poi la prima classe dell’ Istituto Tecnico Hensemberger di Monza (1952…54, circa). Raggiungevo Costa Lambro in bicicletta, e non era un percorso facile, in quanto dovevo percorrere la ripida discesa verso la valle del Lambro e la successiva altrettanto faticosa salita a Costa… e il rientro a casa era altrettanto duro.
Raggiunta Costa, si entrava in casa Calvi da un grande portone in legno massiccio che immetteva in un cortile; da qui, passando da una piccola porta a vetri, si accedeva ad un corridoio e infine alla grande sala dove la “contessa” riceveva gli studenti. Lei era sempre seduta dietro un massiccio tavolo in legno e ci accoglieva con un sorriso amichevole. Non aveva nulla delle severe professoresse che allora, specie le insegnanti di matematica, imperversavano nelle scuole. La ricordo piuttosto piccola, minuta, vestita prevalentemente con abiti sobri e scuri. Sovente, accanto a Lei c’era un grosso gatto raggomitolato sul tavolo e desideroso di carezze. Di tanto in tanto compariva nella sala una signora anziana, la sua governante, per portarle un caffè; questa signora abitava a Robbiano e ogni giorno anche Lei faceva il faticoso tragitto in bicicletta. Non avendo il riscaldamento centrale, d’inverno c’era sempre il camino acceso e lei teneva anche un scaldino (con brace accesa) sul tavolo o, meno sovente, ai piedi.
La “contessa Calvi” aiutava soprattutto in matematica, ma sapeva perfettamente tradurre da e in latino, e su richiesta non disdegnava affatto di aiutare anche nella preparazione di tavole di disegno geometrico e artistico. Ricordo che, in seconda media, il professore Moscatelli di Carate ci aveva invitato a ricopiare a matita nera un ritratto a mezzo busto di "Testa di Guerriero" di Leonardo da Vinci. La contessa mi aiutò a colorare il bel ritratto da me fatto… ho conservato per decenni quel mio lavoro. Sono certo che non facesse pagare nulla ai suoi studenti più poveri. Per quanto riguarda le mie lezioni, non so’ proprio che cosa pagassero i miei genitori.
Era una signora di buone maniere certo, ma anche spiritosa; ricordo in particolare uno scherzo di carnevale che mi lasciò un po’ interdetto. Furtivamente fece scivolare sulla mia sedia un escremento, in plastica, di cane… io fui così sorpreso da alzarmi imbarazzatissimo senza sapere cosa fare… dopo un po’ tutto si concluse con una gran risata.
Lei era molto religiosa e partecipava a tutte le manifestazioni civili e religiose della sua parrocchia, naturalmente era nel consiglio di amministrazione dell’asilo per l’infanzia, attualmente scuola materna marchesa Ida Stanga Busca.
Qualche anno fa ho avuto l’opportunità di visitare la casa Calvi: ovviamente niente era come un tempo, salvo alcuni quadri, il grande tavolo e, al piano superiore, una vetrinetta con diversi libri di lettura… che non davano l’impressione di essere stati molto letti.