Famiglia Gropallo.
Cherubini, pubblico dipendente tra Napoleone e l'Impero d'Austria.
Il 19 marzo 1805, e fino al 20 aprile 1814, le vicende napoleoniche portarono alla creazione di una monarchia ereditaria, denominata regno d’Italia. Il trono venne assunto dall’imperatore di Francia, Napoleone I, che il successivo 26 maggio fu incoronato a Milano con la corona ferrea.
Nel settembre 1805 Cherubini è “alunno” presso i Dirigenti della Reale Stamperia. Nel febbraio del 1806 viene nominato “Correttore”, grazie all’interessamento di Leonardo Nardini Direttore della Stamperia. Percepisce uno stipendio annuale di duemila lire italiane. Nardini gli raccomandava di «mettere a profitto la dipendenza della gioventù per l’indipendenza della vecchiaia».
Nel 1807 il Dottor Giovanni Gherardini “compilatore in capo” del Giornale Italiano chiamò Cherubini nella redazione perché gli era giunta notizia della sua conoscenza della storia e della geografia, della “belle” lettere, delle lingue straniere, e della sua capacità di scrivere “in italiano con prontezza e garbo”. Cherubini rimane nel giornale fino alla fine di dicembre 1815.
Il primo luglio del 1812 viene nominato “Verificatore” presso la Segreteria generale del Ministero della Guerra con lo stipendio annuale di 2400 lire italiane che gli fu presto aumentato a 3000 lire.
Intanto nubi tempestose si addensano nel cielo di Lombardia. Il 6 aprile 1814, dopo la disastrosa campagna di Russia e la vana resistenza in territorio francese, Napoleone firma la sua capitolazione a Fontenebleau ed è mandato in esilio nell’isola d’Elba. Il 28 aprile 1814 viene ucciso a Milano il ministro delle finanze Giuseppe Prina, filonapoleonico. Dopo un breve periodo di reggenza, il 12 giugno 1814 la Lombardia e il Veneto sono annesse all’Austria.
Il 17 agosto 1814 è soppresso il Ministero della Guerra, da cui Cherubini dipende, ma egli si arrangia lo stesso scrivendo sul Giornale Italiano, con lezioni di inglese e di tedesco, finché nell’aprile del 1816, grazie alla sua perfetta conoscenza del tedesco, è assunto come “Traduttore” presso l’I.R. Governo di Milano.
Nello stesso anno partecipa al concorso presso la Direzione generale del censo e delle Imposte indirette per l’impiego di “Cancelliere del Censo” e viene dichiarato idoneo.
Nel 1818 è inviato a Bellano, come Cancelliere di Censo; poi a Ostiglia (oggi in provincia di Mantova), come “Commissario distrettuale” dove si distingue per giustizia, imparzialità, probità, dedizione alla cosa pubblica.