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La cappella Pacciarini

 

Su di una lapide, posta in una grande e bella cappella, sono riportate queste scarne parole:

 

Pietro Pacciarini, veterano del’ 48, 1825-1907.

 

   A corredo, vi è bella foto di Pietro, ritratto quando era già un uomo maturo, dall’aspetto austero, con ampi baffoni ottocenteschi e con ben tre medaglie orgogliosamente appuntate sul petto.

   Ma chi fu Pietro, Veterano del 1848 e pluridecorato!?

Da questa domanda è partita la nostra ricerca, nella speranza che possa contribuire a dissipare il velo dell’oblio che copre questo nostro illustre concittadino.

   La cappella mortuaria dei Pacciarini raccoglie tutti i membri della famiglia, da Pietro in poi. Essa è stata edificata su un’area donata in perpetuo alla famiglia, nel 1934, dall'amministrazione di Verano in memoria e come omaggio, ad un veterano del 48. La costruzione non ha alcun visibile segno cristiano perché chi l’ha edificata, Michele, figlio di Pietro, era ateo e si era fatto cremare a Milano, dove morì nel 39; le sue ceneri sono state trasportate nel nostro cimitero il 12 novembre 1939. La cremazione allora era motivo di grande scandalo, soprattutto in un piccolo e sperduto paese della Brianza, qual era Verano. Le nipoti di Michele Pacciarini conservano una memoria storica del passaggio del feretro lungo la via principale del paese. Raccontano che i veranesi, spaventati, chiudevano le finestre delle case e dei negozi sussurrando: “passa ul diàvul”, tanto era vissuta con spavento, allora, la cremazione. Ma il parroco del tempo, don Mazzoleni, uomo di ampie vedute, concesse la sepoltura in terra cristiana consacrata.

La cappella Pacciarini, costruita a pianta aperta, ha quattro pilastri in marmo che reggono un tetto poco spiovente sulla sommità del quale vi è una grande fiamma mossa dal vento. All’interno ben visibile vi è un alto braciere in bronzo con una seconda fiamma. Ci piace pensare che questa simbologia sia stata scelta proprio per ricordare lo spirito che mosse a suo tempo Pietro Pacciarini, volontario del 1848, prima guerra d’indipendenza italiana.

 

I Pacciarini negli archivi veranesi.

 

   Fin agli inizi degli anni 1950, viveva in Verano la famiglia Pacciarini. La loro bella casa era costruita agli inizi dell’attuale via Umberto I, all’altezza del vecchio oratorio maschile. Per raggiungerla occorreva superare un alto cancello in ferro battuto e percorrere un ordinato vialetto al centro di un ampio giardino; quest’ultimo impreziosito e caratterizzato da due grandi magnolie grandiflora. Oggi la casa è stata demolita e il giardino, annesso all’oratorio maschile, è stato trasformato in una desolata landa d’asfalto. La ricerca negli archivi comunali [1] veranesi ha confermato che Pietro Pacciarini, di professione ortolano, è morto a Verano il 17 dicembre del 1909, all’età di 82 anni, nella casa di via Vittorio Emanuele III, al n° 2. L’atto di morte è stato redatto il 19 dicembre dal sindaco Edoardo Frigerio, nella sua veste di ufficiale di stato civile, alla presenza di Pacciarini Giovanni, macellaio e figlio di Pietro, e di Caimi Alberto, ragioniere. Nell’atto di morte è scritto che Pietro, vedovo di Bonvini Giovanna, risulta essere nato a Monluè, nel 1822, (e non nel 1825 come scritto sulla lapide) da Angelo Pacciarini e Bolgiani Maria. In questo atto, non c’è alcun riferimento al fatto che Pietro abbia partecipato alla prima guerra di Indipendenza.

Nel registro dei morti della parrocchia di Verano, sono riportate le seguenti informazioni: “Pietro Pacciarini fu Angelo, di anni 83, vedovo di Bonvini Giovanna, domiciliato in Verano; morto il 17 dicembre 1909 in Verano munito di sacramenti e di benedizione papale [2]”. Non abbiamo trovato riferimenti alla data di nascita, ma dato che è dichiarato che Pietro mori a 83 anni è facile stabilire che Pietro dovrebbe essere nato nel 1826 e non nel 1825, come riportato sulla lapide. Tuttavia, nel corso di questa, come di altre ricerche, abbiamo appurato che niente è incerto come la data di un accadimento. Infatti:

-sulla tomba di Pietro è scritto 1825-1909, in questo caso Piero sarebbe morto a 84 anni;

-nel registro parrocchiale di Verano è confermata la data di morte, 1909, ma l’età riportata è 83 anni; quindi la nascita dovrebbe essere 1826;

-nel registro comunale di Verano è conferma la data di morte, 1909, ma l’età riportata è 82 anni;

quindi la nascita dovrebbe essere il 1827;

-infine sul registro della parrocchia di Monluè, che abbiamo consultato, la data di nascita di Pietro risulta essere il 2/4/1822… quindi Pietro sarebbe morto all’età di 87 anni.

   Noi pensiamo che la data di nascita riportata sul registro di Monluè sia quella più attendibile, in quanto il documento viene scritto al momento della registrazione del nascituro, quindi nel 1822. Dato che sulla data di morte c’è concordanza tra tutti gli atti, 1909, possiamo concludere che Pietro Pacciarini sia morto alla rispettabile età di 87 anni.

​

La famiglia Pacciarini.

 

[1] Registro di stato civile, tavola 66

[2] Registro dei morti, Verano, pagina 104, vol. VIII, 1901-1907

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