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La cattura di Gaetano Casati.

   In un contesto difficile e turbolento si inserisce l’avventura di Casati che, in una delle tante rivolte locali, viene catturato, legato ad un albero per essere ucciso. Per fortuna in suo soccorso sopraggiunge Emin Pascià, al secolo Isaak Eduard Schnitzer, tedesco, governatore di Equatoria. Questa provincia, che non esiste più, è attraversata dal Nilo Bianco (oggi fa parte del Sudan del Sud).

  Casati e i suoi soccorritori si salvano abbandonando Equatoria e dirigendosi verso il porto di Bagamoyo in Tanzania sull'Oceano Indiano, distante ben 1600 Km; la città si era sviluppata da poco con il commercio degli schiavi (Bagamoyo in swahili significa "deponi il cuore", quasi un beffa). Nel tormentato viaggio verso la salvezza soccorrono anche la malridotta spedizione di Henry Stanley; tuttavia il numeroso gruppo, circa 1500 uomini, pressato dalle rivolte mahadiste, ne perderà più della metà.

  Malauguratamente Casati perde anche tutti i suoi appunti e le cartografie che aveva diligentemente preparato. Così quando scriverà il resoconto della sua avventura africana, durata dieci anni, dovrà ricorrere prevalentemente alla sua memoria.

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