Famiglia Gropallo.
Il rientro in Italia.
Casati rientra definitivamente in Italia nel 1890 approdando nel porto di Napoli, dove viene festeggiato come un eroe. Al suo seguito aveva portato un gruppetto di fedelissimi servitori africani tra i quali una bella bimba di nome Amina, figlia di un guerriero sudanese di etnia Denka di nome Atameno.
Gli africani non riescono a sopportare il clima della Brianza - Casati si era ritirato a Monticello - e quindi vengono rispediti in Egitto, salvo la piccola Amina.
Casati, lontanissimo da posizioni razziste, adotterà la bimba che erediterà anche tutto il patrimonio del padre adottivo. Amina diventata adulta, dopo un infelice matrimonio con un uomo di Seregno, si ritira a Cortenuova (frazione di Monticello) dove vivrà stimata da tutti per tutto il resto della sua vita: muore il 23 marzo 1970.
Gaetano Casati, dopo essere rientrato in Italia, per fama viene nominato Maggiore dell’esercito e trascorre gli ultimi anni della sua vita a Monticello dove, entrato a far parte dell’amministrazione comunale, ne diventa sindaco fino alla morte.
La sua memoria nel tempo s’affievolisce e la figlia adottiva Amina nel 1938 chiede al capo del governo di festeggiare degnamente il centenario della nascita del padre Gaetano. I festeggiamenti solenni vengono fatti a Monza alla presenza del sottosegretario al ministero delle colonie Attilio Teruzzi.
Casati scriverà le sue memorie, molto interessanti e avvincenti, anche se non sono sicuramente un capolavoro; Il noto scrittore Riccardo Bacchelli proprio sulle gesta del “nostro esploratore” ha tratto un romanzo storico “Mal d’Africa”.


