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Conquista Passo della Sentinella.

  L'interessante vicenda militare ed umana del Generale Venturi inizia nei primi mesi del 1916 quando sotto il suo comando le truppe italiane conquistano il Passo della Sentinella.

   Il comando generale del settore dove opera Venturi pianifica all’inizio del 1916 la conquista del Passo della Sentinella. L’impervio e importante passaggio a quota 2700 metri posto tra il Comelico Superiore e la Val Fiscalina di Sesto era stato occupato ai primi di luglio del 1915 da truppe scelte austriache. L’idea strategica dell’attacco italiano era quella di tagliare l’importante via di comunicazione stradale e ferroviaria tra l’Austria e il Tirolo del sud. Per fare ciò occorreva conquistare Il Passo della Sentinella e la cresta della “Croda Rossa” che lo dominava. Tra agosto e settembre del 1915 il comando italiano aveva sferrato, in accordo alle direttive di Cadorna, ben tre infruttuosi assalti frontali nel vano tentativo di conquistare la zona.

   Superato un faticosissimo inverno il generale Venturi che nel novembre del 1915 aveva preso il comando della zona decise di cambiare strategia: basta attacchi frontali, ma solo “attacco a sorpresa”. Da fine gennaio ai primi di aprile del 1916 preparò meticolosamente un piano che prevedeva la conquista del passo con una audace manovra d’aggiramento. All’azione parteciparono uomini provenienti da diverse armi: alpini, sciatori, fanti, bersaglieri, artiglieri, genieri, tutti accuratamente addestrati e ben amalgamati per diversi mesi in modo da avere truppe ben motivate e solidali e quindi poter gestire al meglio l’attacco a sorpresa.

   Giunta l’ora, il 13 aprile 1916, il generale Venturi diramò un dettagliato ordine di operazione, fissando con cura gli obiettivi dei vari gruppi d’assalto. L’attacco riuscì perfettamente, il passo venne conquistato con un’azione fulminea e ben coordinata tra truppe di diverse specialità. L’azione si concluse con solo cinque feriti e alcuni congelati tra i nostri uomini.

   Lo stupore e l’ammirazione per l’impresa degli italiani è ben documentata da quanto scrisse a proposito Oswald Ebner, valoroso ufficiale del 2° Reggimento Kaiserjäger del Tirolo sulla Croda Rossa: “La notizia della caduta del Passo della Sentinella capitò come un fulmine presso i Comandi di Val Pusteria. Nessuno aveva mai pensato che si potesse intraprendere una impresa così audace e di così vaste proporzioni, né i Comandi, né i combattenti al fronte”.

Sullo stesso episodio abbiamo anche la testimonianza del generale B. Tullio Vidulich: “L’operazione portata brillantemente a termine su una regione morfologicamente asperrima e fortemente innevata fu resa possibile per il valore, la tenacia…la genialità di quel gruppo di eroici Soldati che per tre mesi prepararono l’impresa con ammirabile entusiasmo e insuperabile perizia”.

Purtroppo la vittoria non fu sfruttata a causa della carenza strategica dell’alto comando; fatto che si ripeterà spesso durante tutta la Grande Guerra e segnatamente dopo la conquista del Sabotino.

   Vittorio Emanuele III volle di persona complimentarsi con gli eroici soldati che conquistarono il Passo e giunto al comando di divisione (Santo Stefano di Cadore) premiò con la medaglia d’oro al merito il giovane trentino Italo Lunelli, aspirante ufficiale, che aveva guidato la principale manovra dell’assalto.

   Che la concezione del piano per l’occupazione e la conquista del Passo delle Sentinella nonché la direzione dell’operazione appartengano al generale Venturi è incontrovertibile. Lo confermano sia il già citato Lunelli, che il Ministero della Guerra intervenuto per mettere la parola fine ad una incresciosa “querelle” tra il Lunelli stesso e l’allora capitano Sala (medaglia d’argento nella stessa operazione di conquista del Passo) sui fatti che i due protagonisti raccontano in modo contrastante nelle loro memorie. Scrive il Ministero della Guerra : «Questo Ministero…non può che associarsi alle conclusioni cui pervenne la presidenza dell’Associazione Nazionale Volontari di Guerra. Si conferma quindi l’ideazione e la direzione dell’operazione al generale Venturi. Il merito principale all’aspirante ufficiale Lunelli. L’opera del capitano Sala sia come dirigente e coordinatore dell’azione, sia come arditissimo partecipante alla conquista del Passo della Sentinella, merita di essere messa in rilievo, come difatti appare nel rapporto che accompagna la sua proposta di Medaglia d’argento al Valor militare. La felice riuscita delle operazioni belliche esaminate – conclude la nota ministeriale – è quindi indubbiamente merito dei due valorosi ufficiali Lunelli e Sala (…)».

Al capitano Sala verrà data la medaglia d’argento al valor militare; di Lunelli abbiamo già detto.

Il Tenente generale Venturi per questa e l’altra brillante operazione del Sabot, il 28/12/1916 fu conferita l'onorificenza di “UFFICIALE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA”

Le foto danno conto dell’estrema difficoltà di conquistare passaggi difficili controllati dai nemici, innevati, ripidissimi e a quote “impossibili” intorno ai tremila metri.

 

 

 
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