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FAMIGLIA SARTIRANA.

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   Entrando nel vasto cimitero giussanese, non appena si supera la cappella della famiglia Piola, si notano sul lato sinistro numerose pregevoli, antiche tombe e cappelle funebri. Tra queste, le sepolture della nobile famiglia Sartirana, costituite da una cappella (vedi foto) e da grande monumento funebre (vedi foto), ad essa limitrofo. Nella cappella sono conservate le salme di 9 defunti, a partire da Giovanni Sartirana, nato nel 1859 e morto nel 1912. Vi sono anche i resti mortali di Carlo Sartirana, nato nel 1864 e vissuto solo un mese, e della piccola Marianna Vittoria morta nel 1886 dopo solo 19 mesi di vita.

   Nell’attiguo grande monumento funebre, vi sono le spoglie di 17 defunti, a partire da Don Cesare Sartirana, 1830-1892, Alina Cattani, 1926-1994, fino alla più recente tumulazione di Giulia Cattani Ceretti 1937-2013.

   Particolarmente interessante è la scritta che ricorda Alina Cattani, che “riposa a Vagamon, India”. Incuriositi abbiamo voluto approfondire la sua esperienza terrena.

   Alina fu una straordinaria personalità che, rifuggendo dalla facile vita “nobile”, alla quale per nascita pareva destinata, decise, già adulta, di trasferirsi a Vagamon, India del sud. Questa, che un tempo era una sperduta località rurale, che fa parte dello stato del Kerala, è oggi diventata una famosa e dolce stazione collinare posta a 1200 metri sul livello del mare. La cittadina si è sviluppata solo a partire dal 1920, con l’arrivo degli inglesi, ed oggi è descritta dal National Geographic come una delle "50 most attractive places to visit in India". L’ambiente collinare e l’atmosfera di Vagamon ricordano lo stile vittoriano delle città inglesi di inizio del XX secolo.

   È in quel dolce paesaggio che ha vissuto per lunghi anni Alina Cattani, infermiera, gestendo, insieme alla dottoressa Sina Hildegard, il locale ospedale di Mitraniketan, che divenne un punto di riferimento anche per le cure non convenzionali: agopuntura, sapiente e razionale uso delle droghe a fini curativi, ecc.

   Alina Cattani è morta nel 19/4/1994 nell’ospedale Mitraniketan di Vagamon, non lontano dalla sua abitazione. Nel “medico friend circle bulletin”, edito nel marzo 1995, è stata a lei dedicata una intera pagina di commemorazione, con lusinghieri commenti (vedi “http://www.mfcindia.org/mfcpdfs/MFC216.pdf”) sulla sua vita.

   Alina nasce a Milano nel 1926; era la maggiore dei quattro figli del Dr. Cattani e di Carla Cattani. Dotata di uno spiccato senso di giustizia, desiderava ardentemente combattere la povertà, per questo divenne membro dell’organizzazione delle donne cattolica, appartenente alla “Inter-Cultural Association. ICA” operante nel Terzo mondo. Con questa organizzazione nel 1958 raggiunse l’India per lavorare presso il l’ospedale Pushpagiri nel Kerala. Insoddisfatta per la situazione di questo ospedale, che giudicava piuttosto elitaria e avendo conosciuto il Dr. Hildegard Sina, di cui divenne ottima amica, decise di seguirlo nel suo trasferimento nel villaggio di Vagamon, posto sulle dolci colline di Cardamom. In questa remota zona rurale dell’india del sud, trascorse il resto della sua vita, lavorando nell’ospedale di Mitraniketan che aveva contribuito a fondare. Gran parte del suo lavoro era dedicato all’educazione delle donne locali, con le quali condivideva ogni cosa, compreso lo stile di vita.

   Alina Cattani è morta 1994 e le sue ceneri, secondo il costume locale sono state interrate ai piedi di un albero di avocado.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda anche al sito: https://www.picuki.com/tag/alinacattani

 

FAMIGLIA SARTIRANA

   La nobile famiglia Sartirana è di antica origine pavese, nota fin dal XII secolo. Nel 1640 Cesare Sartirana, capitano dell’esercito spagnolo, acquista la villa di Giussano, da Hieronimus Basilicapetri. L’edificio originario risale al XIV secolo e probabilmente era allora una semplice casa colonica. Un architrave in pietra della villa riporta la scritta “Pietro Sormano 1595”. L’attuale aspetto della villa è dovuto agli interventi fatti da Cesare Sartirana nel 1795. Successivamente la villa, con l’ampio parco, divenne patrimonio della famiglia Cattani e Gallizia. Attualmente è sede della biblioteca civica comunale. Dal sito del comune di Giussano e da Lombardia beni culturali, ricaviamo le seguenti informazioni:

Il prospetto della villa verso il giardino è opera di Cesare Sartirana, mentre il vasto porticato verso sud è stato chiuso da cinque ampie finestrature a partire dall’Ottocento, realizzando così un ottimo “giardino d’inverno”. Dal 1812 la villa passò dall’ultimo discendente dei Sartirana, Nicola, alle famiglie Cattani e Gallizia (vedi: “Giussano, la Storia e il presente, di Giorgio Giorgetti, Bellavite Editore, Missaglia, 1990; pagina 66)”. La villa è decorata da pregevoli affreschi attribuiti alla scuola dell’Appiani, restaurati dalla bottega di Pinin Brambilla.

   Tra i vari possedimenti della nobile famiglia Sartirana è degna di menzione la loro, l’elegante villa Liberty, costruita alla fine del XIX secolo, nella splendida località lacustre di Varenna, lago di Como a suo tempo venduta all’avvocato Marcionni.

Interno antica cappella Sartirana.

Moderne tombe della famiglia Sartirana.

Antica cappella Sartirana.

da Wikipedia
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