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Ettore Paladini.

  Ettore Paladini nacque a Milano il 29 maggio 1848 e morì a Barzanò il 10 luglio 1930,  figlio di Cesare Paladini e Adele Galliani.

   Si laureò in ingegneria civile presso il Politecnico di Milano nel 1870 dopo aver partecipato alla guerra di liberazione italiana del 1860.

   Iniziò la sua attività con Francesco Brioschi (1824-1897) per interessarsi, alla fine, di questioni idrauliche, perciò partecipò al Congresso di Navigazione di Francoforte del 1884, e dal 1901 al 1903 presiedette a Milano la Commissione fognaria, collaborando con il suo collega Gaudenzio Fantoli (1867-1940).

   Paladini era dal 1900 professore di idraulica del Politecnico ed aveva anche tenuto lezioni di meteorologia. Si ritirò da questa posizione nel 1923. Nel 1910 era membro dell'Istituto Reale Lombardo.

   Paladini era attivo nei lavori pubblici come ingegnere generale. I suoi primi progetti riguardarono

l’irrigazione nel nord Italia, dove la pianura padana offriva l’opportunità di numerose e interessanti proposte agricolo-culturali.

  Peraltro, il fiume Po aveva inondato regolarmente questa contrada, causando grandi problemi sociali ed economici. Sia la mitigazione delle inondazioni che l'irrigazione erano aspetti presi in considerazione dall’antichità fino ai nostri giorni. Uno studio del 1883 evidenziava il potenziale italiano nella produzione di energia idroelettrica; nonostante che i grandi lavori idraulici furono avviati solo sotto il Regime di Mussolini negli anni '20, Paladini fece notevoli calcoli idraulici.  

   Come molti dei suoi colleghi in tutta Europa, Paladini era anche un frequente partecipante del

Congressi di navigazione tenuti ogni due anni dal 1884. Grazie a uno dei suoi lavori,  il Canale Villoresi divenne una via di navigazione interna e un strumento di irrigazione tra le province piemontesi e quelle lombarde.

   I suoi lavori finali furono rivolti all'approvvigionamento idrico di diverse città italiane ed a un resoconto generale sulle tecniche di approvvigionamento idrico.

Traduzione e adattamento della voce "Ettore Paladini" di Will H. Hager - A biografy dictionary of leaders in hidraulic engineering and fluid mcchanies - ed. IHAR-AIRH - Switzerland.

   Riceviamo dal Dottor Michele Vitali, discedene della Famiglia Paladini, questo interessante articolo (di cui diamo un estratto) apparso sul”il sussidiario.net” nell’aprile del 2014, che illustra la figura di Ettore Paladini, professore emerito del “Regio Istituto Tecnico Superiore: RITS”, poi diventato “Politecnico” di Milano.

   Il RITS fu fondato il 13 novembre del 1862 sul modello dell’ “École Polytecnique” francese; sotto la guida del Professor Francesco Broschi si formò, in tempo brevi, un gruppo di valenti professori che diedero lustro alla neonata scuole soprattutto nei campi di ingegneria: meccanica; idraulica; costruzioni stradali.

   Pochi anni dopo l’apertura dei corsi di studio, il Politecnico dovette lasciare la sede, posta in Milano centro, e trasferirsi in Piazza Leonardo da Vinci, dove ancora è ancora oggi la sede storica, per poter offrire migliori condizioni di studio e di sperimentazione ai numerosi studenti.

   Ettore Paladini, dopo aver partecipato alla Terza Guerra d’Indipendenza, si laureò al Politecnico, con giovan Battista Pirellli, nel settenbre del 1870 con il massimo dei voti. I due neolaureati ottennero la borsa di Studio “Premio Kramer”, istituita dalla contessa Berra sposata Kramer, per un soggiorno di perfezionamento all’estero.

   Ettore Paladini, ritornato in patria, tenne con grande sagacia la cattedra di Idraulica per 37 anni, ricevendo incarichi prestigiosi anche dal “nemico” austriaco”. Paladini è ricordato soprattutto per la formulazione, insiema al collega Fantoli, di un metodo di calcolo utile al dimensionamento delle tubatute/canali/invasi, poi utilizzato a livelo internazionale. La solidità delle tubature fognarie di Milano, progettata a suo tempo, ha dimostrato la sua validità, quando nel 2005 il sommergibile Toti, pesante ben oltre le 3000 tonellate, fu portato con successo al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove oggi fa bella mostra di sé.

 
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