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Epilogo dell’intrigante storia.

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   Nel 1873 Gina è signorina, mentre nel gennaio del 1878 è certamente sposata. Infatti nella lettera del 17 gennaio del 1878 che Massarani scrive a Gina, da Roma, si dice [1] «voglio raccomandami ancora una volta a te perché non t’affligga oltre misura. C’è un lato buono, che tu stessa riconosci, anche nella situazione che hai preferita e ce n’erano di tristi anche in quella da cui hai voluto uscire». Nelle note del Barbiera si spiega che “la situazione che hai preferita” è il matrimonio con Luigino (Luigi Zari), mentre quella da cui Gina ha voluta uscire è quella di “amante del Massarani”. Sempre nella lettera citata, c’è un ulteriore frase interessante «Ti raccomando di darti pace … Forse ora che le cose camminano tollerabilmente…ecc.». Questo evidenzia che tra gli sposi sono già sorti importanti screzi, “dissapori maritali”, come li chiama il Barbiera. Queste incomprensioni porteranno Gina e Luigi alla separazione, solo pochi anni dopo il matrimonio. Di questo importante fatto non vi è alcun cenno nella corrispondenza che abbiamo letto.

-Dopo il 1878, il carteggio tra Gina e Massarani registra una sola lettera del 1879, che si chiude con un semplice “Tuo: T.M.”, quasi che il nostro non desiderasse aggiungere zizzania al naufragante matrimonio. Poi non si hanno più lettere fino al 1886, quando Massarani annota il peggioramento della salute di Gina. Infine nell’ultima lettera del 16 luglio 1891; Massarani scrive a Palermo, ad Andrea Lo Forte Rondi: «Fui richiamato da telegrammi allarmanti intorno a una salute che mi è cara e che da due anni vedo con dolore intenso deperire, si può dire di ora in ora senza rimedio …»

La traballante “salute” è quella della sua cara “Gina” che, da tempo separata da Luigi Zari, viveva, sola, gli ultimi mesi della sua vita, nella villa veranese. Pochi mesi dopo il 12 marzo 1892, Gina moriva di paralisi cardiaca.

   Il registro dei morti della parrocchia di Verano riporta: “Baumann Virginia, anni 46, cattolica, agiata, moglie a Zari Luigi, patria Milano, morte 12 marzo  1892, genitori Romano e Pevazzotti Scolastica, paralisi cardiaca, morta in villa Massarani” [2]. Segnaliamo con un certo stupore che la raccolta delle lettere di Massarani, curate dal Barbiera, non riporta questo funesto evento, e mai più è ricordata “l’amata” Gina.

Finiva così la vita terrena, per molti versi triste, di Gina Baumann che certamente amò intensamente e per tutta la vita Tullo Massarani, ma che quest’ultimo non poté, o non volle mai sposare in quanto “persona umile e oscura”, in conformità alle convenzioni del tempo.

   Tullo Massarani sopravvisse alla sua cara Gina per 14 anni. “Nella sera del gennaio del 1898, uscendo da un ristorante presso l’Arco Sempione. ove pranzava sempre solo,… cadde a terra per tocco apoplettico [3]”. A questo primo, seguirono altri attacchi che lo paralizzarono sempre più. La sua atonia peggiorò costantemente, lui stesso scrive “C’est le commencement de la fin [4]” . Nell’agosto del 1902 si dovette dimettere dalla Presidenza del Consiglio Provinciale per uno screzio con gli altri consiglieri che non avevano approvato la sua proposta di contribuire alla ricostruzione del campanile di San Marco di Venezia, crollato il 14 luglio 1902. In una interessante lettera del 9 gennaio del 1903, Massarani scrive al professore Natali di Foggia: «la legge civile […] non può costringere il più aleatorio dei contratti, il matrimonio […]». Nel maggio del 1903, si dimette dalla carica di Presidente del Consiglio Provinciale di Milano. Ancora nell’estate dello stesso anno, invita gli amici nella sua villa di Verano per l’ultimo scorcio di settembre, tra gli altri: Antonio Fogazzaro, Giovanni Visconti Venosta con Donna Laura, alla quale era particolarmente affezionato.

   Massarani morì il 3 agosto 1905 alle 13.15, nella sua casa di Milano di via Nerino 4 confortato dalla presenza dell’amico Barbiera; poi fu trasportato Verano nel 1905; le sue ceneri riposano nella grande villa, insieme a quelle dei genitori.[5]

A suo onore dobbiamo registrare il commento del solito Barbiera che evidenzia: “In quel cimitero, il Massarani, le eresse (a Gina e a Oscar Gori) un artistico monumento”, opera di Enrico Braga, di cui abbiamo parlato. Questa attenzione alla donna amata è un tratto gentile di Massarani, per questo fa ancora più specie che nel suo carteggio non ci sia mai alcun accenno al piccolo Oscar Gori…, eppure è Massarani, che ha commissionato il bel monumento dedicato all’amata Gina Baumann Zari … nel quale un posto di assoluto rilievo è dedicato al “diletto nipotino Oscar Gori”; anche il suo bassorilievo porta la firma di Enrico Braga. E chi mai poteva essere questo piccolo sconosciuto… se non suo figlio?

   Al temine di questa vicenda si impone una domanda, chi fu Tullo Massarani? il brillante uomo dell’alta società borghese milanese? il patriota e politico autorevole? l’artista, il mecenate che devolveva il suo grande patrimonio alla nobile causa del riscatto civile e morale dei poveri? il liberale che s’impegnava a fondo per l’emancipazione della donna?

Massarani fu tutto questo… ma fu anche colui che con cinica signorilità “costrinse” Gina a sposare il figlio del suo fattore: fu per sgravarsi la coscienza, oppure per salvaguardare l’onorabilità di Gina? e infine, dimenticò totalmente il piccolo Gori.

   Di fatto, Massarani fu un uomo complesso e contraddittorio, che non ebbe la possibilità o il coraggio di superare le convenzioni sociali che la società ottocentesca imponeva e che gli impedirono di sposare la donna amata, anche perché … “di classe sociale” a lui inferiore.

 

 

[1] Barbiera; lettera del 1878, a Virginia B. Milano vol II. pagina 307

[2] Registro parrocchiale dei morti di Verano, tavola 84, 1878-1895

[3] Barbiera, idem. Lettera del 1899 a Felice Uda” vol II pag. 383-384

[4] Ibidem, lettera del 13 agosto 1902 a Raffaello Barbiera, vol II pag. 458

[5] La bella tomba dei Massarani è stata costruita nel parco della villa, in una posizione splendida dalla quale si abbraccia una larga parte del bel panorama brianzolo. Oggi, 2018, la tomba è estremamente ammalorata e minaccia di crollare. Vedi, per ulteriori approfindimenti: https://sites.google.com/site/renatebrianza/home/personaggi/tullo-massarani/la-tomba-massarani-di-verano-brianza

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