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Comunità italiana.

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   Diversa, ma non meno significativa è la presenza italiana a Parigi e la reciproca influenza storico-culturale, che divenne per noi molto preziosa quando Napoleone Bonaparte, invaso il nostro paese, fondò l’effimero regno d’Italia. Le nuove idee di libertà e di indipendenza, che quel periodo diffuse in tutta la penisola, furono decisive per gli anni a venire.  

   All’interno del vasto movimento insurrezionale europeo del 1848 si inserisce il brillante risultato delle cinque giornate di Milano seguita dalla nostra prima guerra d’indipendenza. L’infelice esito di quel movimento, provocherà un gran numero di fuoriusciti che si disperderanno in diversi stati europei, ma in modo particolare a Parigi. Molti esuli come la principessa Cristina Triulzi di Belgiojoso[1] ( foto 1 ritratto della principessa) e Carlo Cattaneo[2], scriveranno note dolenti sui fatti dei quali furono a vario titolo protagonisti e che si conclusero con la ignobile fuga di Carlo Alberto. accompagnato da rabbiose fucilate milanesi.  

   Qualche anno dopo, Cavour, di cultura francese come tutta la corte torinese, diventa in breve tempo il deux ex machina della politica piemontese. L’esito negativo della guerra del 1848 gli suggerisce che è necessario trovare un forte alleato, per offrire una prospettiva vincente alla politica espansionista di casa Savoia. Lo statista cerca quindi di stringere rapporti solidi con Parigi utilizzando sapientemente sia una raffinata diplomazia, sia le armi (guerra di Crimea), sia la seducente bellezza di “nobili donne”. In questa veste, ha particolare successo l’ammaliante contessa di Castiglione (foto 2 ritratto della contessa 1862) che riuscirà, con le sue grazie, a conquistare le amorose affettuosità di Napoleone III [3];… ed è ben noto che l’esercitò francese sarà decisivo per la vittoriosa seconda guerra d’indipendenza.

   È in questo contesto che il marchese Luigi D’Adda Salvaterra, ciambellano dell’imperatore d’Austria a Milano conosce, a Parigi, Leontina Choiseul-Praslin.

   Luigi è figlio di Paolo D’Adda Salvaterra (1797-1842) e di Carolina Cusani Confalonieri, la quale rimasta vedova si risposa con il conte milanese Ottaviano Vimercati (1815-1879). Quest’ultimo aveva iniziato la carriera militare, come volontario nella Legione straniera francese; per le sue qualità diventa comandante di truppe speciali locali e per i suoi servizi riceve la Legion d’onore. Tornato in Italia durante la prima guerra d’indipendenza prosegue la carriera fino a diventare aiutante di campo di Vittorio Emanuele III. In questa veste diventa molto prezioso per la corona piemontese, grazie ai suoi personali rapporti con i francesi che ben conosceva e frequentava, nei suoi numerosi soggiorni parigini. Partecipa infine alla guerra di Crimea, del 1856, che gli dà modo di entrare in diretto contatto con Napoleone III. Lasciata la carriera militare, nel 1857 si trasferisce definitivamente a Parigi, con tutta la famiglia, come fiduciario del re Vittorio Emanuele II e successivamente di Cavour. Grazie ai suoi preziosi servigi riceve la nomina a tenente colonnello con l’incarico di addetto militare alla legazione italiana a Parigi[4], dal 1861 al 1870.

            Luigi, che conserva il titolo di marchese D’Adda Salvaterra, figlioccio del conte Ottaviano Vimercati, era da lungo tempo inserito nel contesto parigino tanto da conoscere frequentando i salotti della capitale, Leontina Choiseul Praslin, che diventerà sua moglie.

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Leontina Choiseul-Praslin sposa del marchese Luigi D'Adda Salvaterra.

 

[1] L’Italia e la rivoluzione italiana nel 48, della principessa Cristina Triulzi-Belgiojoso, Lugano tipografia della Svizzera italiana, 1849

[2] Cattaneo Carlo, “Dell’insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra”; prima edizione pubblicata a Parigi in francese, oscar Mondadori, Milano, settembre 2003

[3] Il secolo XIX, Giovanni Mosca, 14-3-2011

[4] Senato della Repubblica, senatori d’Italia

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