Famiglia Gropallo.
Segnalato da Paolo Pirola
E' sepolto nella cappella di famiglia Porro Lodi nel cimitero di Briosco. La tomba è subito visibile sulla sinistra entrando nel cimitero e salendo la prima scala a gradoni.
Chi era Adolfo Besozzi?
Da A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei - III ediz. Milano 1962:
"Nato a Lodi il 21 febbraio 1844, morto a Briosco(Brianza) il 27 ottobre 1908, figlio di Luigi e della nobile Elena Porro-Lodi. Studiò ingegneria, ma la passione per la pittura lo attrasse definitivamente e gli fece troncare quegli studi. Discepolo di Giuseppe Mazza e di Giovan Battista Lelli, si dedicò al paesaggio. D'ingegno versatile e di vasta coltura, tradusse poeti latini, dandone anche versioni in dialetto milanese. Alcuni lavori sono conservati dal parente ing. Porro Lodi di Milano".
Ulteriori notizie in
A.M. Comanducci - Pittori italiani dell'Ottocento - Milano 1934
A.M. Comanducci - Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni - II ediz. Milano 1945
Il professore Flavio Ronzoni, che ringraziamo, scrive su Facebook quanto segue:
Entrando nel cimitero di Briosco dal cancello principale lungo via Verdi e salendo con pochi gradini al secondo ripiano, si può notare sulla sinistra la cappella della nobile famiglia Porro Lodi, presente a Briosco da circa cinque secoli, prima come marchesi Lodi, poi, per via matrimoniale, come Porro Lodi.
Nella semplice ma elegante cappella sono sepolti numerosi membri della famiglia, ricordati dalle ventidue lapidi visibili sulle pareti. La lapide più recente ricorda il piccolo Giulio Porro Lodi, morto nel 1966, dopo pochi mesi di vita. (...) Ci interessa oggi la lapide, qui conservata, che ricorda Alfredo Besozzi, personaggio che credo del tutto sconosciuto alla maggioranza dei brioschesi.
Figlio di Luigi Besozzi e della nobile Elena Porro Lodi, nato a Lodi il 21 febbraio 1844, Adolfo fu avviato agli studi di ingegneria, abbandonati quando la passione per l’arte e per la pittura divenne in lui preminente.
Fu discepolo, all’Accademia di Brera, di Giuseppe Mazza e di Giovanni Battista Lelli e si dedicò soprattutto alla rappresentazione di paesaggi, molti dei quali ispirati dalle colline e dai boschi della nostra Brianza. Partecipò a numerose esposizioni, a Brera e presso altre istituzioni.
Non fu un pittore professionista, ma certamente un dilettante di buon livello, come spesso capitava di incontrare tra i rampolli delle famiglie aristocratiche del tempo. I paesaggi lo interessavano particolarmente, sia di collina che di montagna, più rari quelli di ambientazione marina; viene da pensare che amasse dipingere en plein air, secondo la moda dilagante dettata dagli impressionisti francesi. Dotato di grande curiosità intellettuale e di ingegno versatile, Adolfo Besozzi si interessò anche di letteratura; pubblicò poesie in dialetto milanese e si divertì a tradurre in dialetto milanese anche opere di poeti latini (...).
Forse malato, fu ospitato dai parenti brioschesi nella loro villa nel centro del paese, dove morì a 64 anni, il 27 ottobre 1908, “tra questi colli da lui prediletti”, si legge sulla lapide all’interno della cappella Porro Lodi. L’anno prima era morta l’amata sorella Virginia.
Non è difficile trovare opere di Alfredo Besozzi ancora in circolazione nelle case d’aste italiane ed europee. Alcuni suoi quadri sono ancora conservati, in Briosco, da suoi discendenti.
Un ringraziamento per la preziosa collaborazione a Anna Del Nero e Emilio Porro Lodi
La presenza della tomba di Besozzi nel cimitero di Briosco era già stata segnalata alcuni anni fa sul sito “Monumentale diffuso della Brianza”, curato da Enrico Elli e Giovanni Trovato (https://giovannitrovatotro.wixsite.com).
Adolfo Besozzi
Lapide di Adolfo Besozzi
A. Besozzi - Roggia