Famiglia Gropallo.
TOMBA FAMIGLIA PIROVANO
(Barzanò)
La tomba della famiglia Pirovano è limitrofa a quella di Luciano Manara, separata solo dalla strada provinciale che collega Monticello a Barzanò. I Pirovano erano una antica e nobile famiglia milanese che nel secolo XII e XIII ha dato ben tre arcivescovi a Milano: Oberto dal 1146 al 1166; Algiso dal 1176 al 1185 e infine Uberto dal 1206 al 1211. La famiglia Manara acquistò la proprietà Pirovano e costruì il mausoleo dedicato al figlio Luciano morto nella difesa della repubblica romana proclamata nel febbraio del 1849.
Della villa Provano non rimane traccia dell'antica bellezza, così descritta da Ignazio Cantù:
"Magnificenza ed eleganza abbellirono la villa Pirovano, una delle migliori della Brianza, che occupa un ricinto di più che cento pertiche di terra, con casino e sala svizzera, sala da bigliardo benissimo addobbata e superiormente sala cinese che ritrae vivamente le foggie di quella nazione. Risponde a questo un appartamento rusticale a modo di castello elvetico a cui danno maggior verità i merli del ricinto. Qui fiori e frutti destinati dalla natura ad altri climi, sotto altri cieli; qui lago, qui isoletta, e monumenti d'affezione, qui boschi di platani e di pini, e fonti di limpid'acque, e tortuosi viali, e tempietto, e grotte, e capanne rustiche al di fuora, al di dentro abbellite da gabinetti, e torre rotonda con ricca armeria, e cippi sepolcrali, e al di là poco discosta feconda regnaia (ròccol)."
Grazie al signor Giovanni Sironi, assessore all’istruzione e valorizzazione del territorio di Barzanò, abbiamo potuto visitare questo antico sepolcro, un tempo immerso in un parco secolare. La cappella Pirovano è stata restaurata nel 1938, quando esisteva ancora la tramvia locale, e più recentemente nel 1970 durante l’allargamento della strada provinciale. Quest’ultimo intervento ha snaturato la cappella e svilito la sua bellezza. Infatti l’originale ingresso al sepolcro è stato murato spostandolo sul retro; è stata demolita anche una rampa di scale che gli girava intorno; infine il muro di cinta è stato ricostruito addossandolo alla tomba. Sulla sua porta d’ingresso agli scalini, verso la tomba, vi è una lapide che un tempo aveva una iscrizione, oggi illeggibile. Le due fotografie 2 e 3 prese dal Museo virtuale Barzanò (sprea.altervista.org/mappa.htm) scattate nel 1940, in confronto con la foto numero 1 scattata nel 2025 dimostrano i danni via via provocati dai ripetuti interventi stradali.
Purtroppo dell’antico giardino dei Pirovano, che circondava il tempio e lo univa idealmente al non lontano tempio di Manara, non è rimasto nulla.
Aperta la vecchia e malmessa porta in ferro e vetro del tempietto, abbiamo potuto osservare l’interno illuminandolo con due buoni fari elettrici. Le mura appaiono piuttosto ammalorate con profonda umidità diffusa soprattutto sulla sommità del tempietto. Sulle pareti ci sono tracce evanescenti di affreschi che un tempo graziosamente affrescavano la tomba con colonne e capitelli. Oggi l’interno della cappella risulta piuttosto malconcio, con colate di umidità diffusa; è evidente la necessità di un significativo restauro.
Sul muro vi sono tre lastre sepolcrali più la traccia di una quarta divelta da tempo e asportata. Al centro, dirimpetto all’attuale porta d’ingresso, vi è una modesta nicchia, (residuo del vecchio ingresso?) con al centro una colonna alta poco più di un metro sulla quale, un tempo, doveva esserci un bronzetto (rubato), probabilmente la testa del defunto.
Nel seguito riportiamo tutte le iscrizioni tombali:
-sulla colonna: AD ANTONIO MARIA PIROVANO, OTTIMO PADRE/ IL FIGLIO RICONOSCENTE/MORÌ IN MILANO/DI ANNI 72 IL 18 OTTOBRE/1798.
Prima lastra sepolcrale a destra con una testa in bassorilievo e con soprascritto a mo’ di corona: la tua memoria in noi scolpisce il pianto.
ALLA MEMORIA SEMPRE CARA E SEMPRE ACERBA/DEL TENERO DELL’ AMATISSIMO NOSTRO PADRE/GIOVANNI PIROVANO/NATO IN MILANO/E RAPITO ALLA TENEREZZA/DEI SUOI DUE FIGLI INFELICI/IL MARTEDI 15 GIUGNO 1850/ALLA 11 ORE DEL MATTINO/IN ETA’ DI SOLI 50 ANNI/BUONI GENITORI FIGLI ESEMPLARI PREGATE PER LUI/COS’È LA TOMBA? SACRO ASILO UN PORTO/CH’AI PERIGLI DEL MAR PORGE CONFORTO
Seconda lastra sepolcrale con testa ricciuta in bassorilievo e con soprascritto: brillai qual raggio e qual raggio passai.
A EMILIO PIROVANO/FIGLIOLO AFFETTUOSO/ONESTI PIACEVOLI COSTUMI/DI CHIARO INGEGNO/LUNGA INFERMITÀ OPPRESSE/NON MAI ABBATTUTO D’ANIMO/RAPITO ALLE Più GRANDI SPERANZE/D’ANNI 20, MESI 7, GIORNI 17/IN MILANO LI 21 DIC. 1821/LE CUI MORTALI SPOGLIE GIACCIONO/IN BARZANÒ/I GENITORI INCONSOLABILI/Anima cara, amato figlio ahi quanto/lasciasti a noi di tè desio e pianto!
Terza lastra sepolcrale con al centro una farfalla all’interno di un cerchio, sormontata da una scritta; se n’andò in pace l’anima contenta. Il simbolo della farfalla rappresenta la trasformazione e la resurrezione. La farfalla emerge dalla crisalide simboleggiando la trasformazione e la vita eterna. I due simboli alfa e omega rafforzano l’idea vita-morte, infatti come scritto nell’apocalisse, sono il simbolo dell’eternità di Dio.
A GIUSEPPA MANARA/DONNA DI SINGOLARE PIETÀ/MADRE TENERISSIMA/IL MARITO/GIOVANNI PIROVANO/COI FIGLI/FABIO E CAROLINA/IN SEGNO DI AFFETTO E DI DOLORE/VISSE ANNI 44, MESI OTTO/MORI IN MILANO LI 8 APRILE 1824. Di lato a questa lastra vi è un visibile strappo nel muro.
La quarta e ultima lastra sepolcrale è stata strappata; non esiste più, se non il segno visibile dello strappo.

Foto 1

Foto 2

Foto 3





