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TOMBA DI LUCIANO MANARA
(Barzanò)
(da Wikipedia)
Si arriva alla tomba di Luciano Manara percorrendo la bella strada panoramica che da Besana in Brianza, passando per Monticello Brianza porta a Barzanò. Appena superata la dolce collina di Monticello, in uno slargo sul lato sinistro della strada, appare alla vista del viaggiatore la tomba di Luciano Manara circondata e quasi nascosta da alcuni alti cipressi. Un modesto parcheggio consente di fermarsi agevolmente per visitare la cappella nella quale riposa l’eroe. Nel complesso la costruzione è ben tenuta, anche se le inevitabili tracce del tempo sono evidenti soprattutto riguardo ad alcune scritte parzialmente illeggibili. Di fronte all’ingresso della tomba, eretta ai margini di un dolce declivio, si distende l’ampio e splendido panorama dei colli brianzoli chiuso verso nord dai monti del lecchese: Resegone e Grigne. La scelta del sito e la sua bellezza, ci fanno intuire quanto la famiglia Manara, di estrazione altoborghese, amasse la nostra Brianza e in particolare Barzanò, dove avevano una villa.

Parte anteriore della tomba

Parte posteriore della tomba

Lapide in ricordo del restauro della tomba.

Monumento all'interno della tomba

"Luciano Manara, duce di inclita legione di prodi, dava il sangue per la patria rivendicando contro lo scherno straniero l'onore delle armi italiane".

Iscrizione nella parte alta del monumento

"La madre degna d'invidia e di pietà le care ossa depose in questo monumento su cui sta scritto un nome, vanto e gloria d'Italia. Morì pugnando a Roma il 30 giugno del 1849 col sorriso degli eroi sulle labbra, esempio ai posteri imperituro".

Iscrizione nella parte bassa del monumento

LUCIANO MANARA
   Luciano Manara nacque a Milano il 25 marzo 1825 e morì a Roma - Villa Spada - il 30 giugno 1849 combattendo, agli ordini di Garibaldi, contro i francesi; apparteneva a una ricca famiglia della borghesia milanese.
   Si distinse durante le Cinque Giornate di Milano, conquistando Porta Tosa; nella Prima Guerra di Indipendenza a fianco dei piemontesi, comandando un battaglione di volontari lombardi, inquadrati tra i bersaglieri; a Roma, dove divenne Capo di Stato Maggiore di Garibaldi.
   A Villa Spada morì anche Emilio Morosini: le salme di entrambi furono portate a Lugano; poi la madre di Luciano Manara ottenne dagli austriaci il rientro della salma (in modo discreto, come raccontano le cronache del tempo) che fu sepolta nell'attuale mausoleo in territorio di proprietà della famiglia Manara.
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