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Ernesto Teodoro Moneta, patriota e Premio Nobel.

Ernesto Teodoro Moneta, militare.

   Ernesto Teodoro Moneta nacque a Milano il 20 settembre 1833 (i suoi genitori erano Carlo Moneta e Giuseppina Muzio) e si spense a Milano il 18 febbraio 1918, a ottantacinque anni; la salma fu tumulata nella cappella di famiglia a Missaglia (Lc), dove i Moneta da molti anni possedevano una villa.

 

   Nel 1907 fu insignito del Premio Nobel per la Pace, premio che egli condivise con il francese Louis Renault, docente di diritto internazionale. La motivazione citava “il suo impegno e la fondazione dell’Unione Lombarda per la pace e l’arbitrato”. Era il coronamento di decenni di intensa attività “per la pace e la fraternità delle genti”, come appunto recitava, in versione latina, la scritta incisa sulla medaglia del prestigioso Premio Nobel. Il Premio era accompagnato da un assegno di 95.000 lire che Moneta non tenne per sé, ma versò interamente nelle casse dell'Unione Lombarda. In questa circostanza, l'Unione deliberò la fondazione di un Premio Moneta (una grande medaglia d'oro con l'effigie di Moneta), da conferire a coloro che si fossero distinti nel sostegno offerto alla causa della pace in Italia. Moneta chiese, per ragioni di salute, di pronunciare il discorso, relativo al conferimento del Nobel, in un secondo momento, preferibilmente nell’estate del 1909 in cui avrebbe potuto anche assistere ad un congresso sulla pace a Stoccolma. Tenne il discorso il 25 agosto 1909 all'Istituto Norvegese per il Nobel, presentato ad un vasto pubblico dal signor Lovland, presidente del Comitato Nobel.

   Ernesto Teodoro Moneta studiò al Liceo di Brera a Milano.  Suo padre Carlo, attivo nel commercio e nell'industria dei detersivi, fu un ardente patriota italiano e partecipò, insieme ai figli Ernesto, Eugenio, Pompeo, Epifanio, Giovanni ed Agostino alle Cinque Giornata di Milano nel 1848: Ernesto Teodoro aveva allora quindici anni. Alla vigilia della campagna del '49, fuggì da Milano all'età di sedici anni con due compagni per arruolarsi volontario nell'esercito piemontese. Data la sua giovane età, il Comitato Lombardo di Emigrazione respinse la sua domanda e lo mandò a terminare gli studi a Ivrea presso la Scuola Militare.

   In seguito egli prese parte alle Guerre di Indipendenza: si arruolò tra i Cacciatori delle Alpi, combatté nel 1859 nell'Italia settentrionale e con Garibaldi sul Volturno e in Calabria, partecipando l’anno successivo alla Spedizione dei Mille in Sicilia, nella divisione Medici. Nel 1859 iniziò la sua esperienza giornalistica collaborando al “Piccolo Corriere d’Italia”.    Dopo l’esperienza garibaldina, prestò servizio come ufficiale nell'esercito italiano, ma la infausta battaglia di Custoza contro gli austriaci nel 1866 lo scandalizzò per la condotta di quella campagna (in cui pesò molto la rivalità tra i due generali responsabili della campagna: Enrico Cialdini e Alfonso La Marmora), per cui abbandonò il servizio militare e si dedicò completamente all'attività giornalistica.

Giuseppina Moneta, nata Muzio - madre di Ernesto Teodoro Moneta.

Pompeo, uno dei cinque fratelli di Ernesto Teodoro Moneta

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