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Famiglia Casanova.

Cappella dei Casanova De Clivate (foto 1).

 

   All’interno della cappella numerose lapidi ricordano i membri della famiglia Casanova a partire dalla lapide che ricorda il “NOBILIS VIR MARCUS DE CASANOVA, DEF. IL 1 IYVNII MCCMLXXXII” (I giugno 1832), impreziosita da medaglione in bronzo“ (foto 2). Sotto vi è la lapide della “NOBILIS DOMINA JULIA DE CASANOVA, DEF. XI NOVEMBRIS MCCMLXXXV“, sempre con un medaglione in bronzo che ricorda la nobildonna.

   Lo stesso schema “ritratto in bronzo e scritte in latino” è conservato per altri 4 defunti, (in totale sei salme); la lapide più recente riguarda “CAROLA DE CASANOVA CASANOVA DEF. XII JUN MCMILV”. (foto 3). Dopo di lei, le scritte che ricordano le altre salme della famiglia sono raggruppate su di una semplice lastra in marmo bianco con i nomi dei defunti e le loro fotografie, in accordo al più semplice stile novecentesco.

   I Casanova erano una potente e antichissima famiglia di Civate fin dal secolo XI. Nelle cronache milanesi è riportato che un Canova (Casanova) di Civate cadde nella battaglia di Legnano. Nel loro stemma (foto 4) diviso in quattro parti vi compaiono tra l’altro le chiavi di San Pietro, donate da Papa Adriano I al monastero di Civate nel secolo VIII. Nel 1590  Gerolamo  Casanova possedeva in Brianza a Briosco  il castello Simonte.

 

 I Casanova a Capriano.

   La famiglia Casanova s’insediò a partire dalla metà del 1500 a Briosco, dove aveva un castello. La proprietà di famiglia si estese nel tempo, tanto che un loro discendente, Pietro Paolo Casanova, risulta essere proprietario, nel 1632, di ben 442 pertiche di terra e numerose cascine. Le alterne fortune della vita  fecero sì che un suo nipote Gian Battista, analfabeta, si ritrovo con solo 60 pertiche. Fu solo nel 1706 che i Casanova si insediarono a Capriano, dove ricostruirono parte della proprietà. Tra loro è ricordato un medico Gian Pietro Casanova che, grazie alla sua fama, ebbe in cura la moglie di Napoleone Bonaparte.  

    Una delle figure di maggior prestigio era l’avvocato Giuseppe Casanova, nato in Capriano Brianza 1821, morto il 1888 a Milano, è figlio di Marianna Meraviglia Mantegazza e di Giuseppe Settale dei capitani di Settala; giureconsulto e deputato provinciale. Questi dopo aver compilato gli annali del Duomo di Milano, ottenne il riconoscimento dell’antica nobiltà per Regio Decreto del 22 marzo 1885. La famiglia aveva vaste proprietà e una villa in Capriano ancora oggi esistente (foto 5). Accanto alle mura del parco di villa Casanova sorge palazzo Annoni.  A lato del palazzo vi è l’ "oratorio" di san Giovanni Battista, da lungo tempo chiuso. 

   Nel 1859 l’avvocato Giuseppe Casanova (foto 6) scopriva, in una delle numerose torbiere presenti nel territorio  di Capriano, verso Renate, lasciate nel corso dei millenni dal fiume Lambro, avanzi di attività umane di epoca preistorica. Sepolti sotto circa due metri di torbiera rintracciò i resti di un ago crinale, una fibula, tre braccialetti, un pendaglio e una spirale in bronzo. Oggetti simili e della stessa epoca, erano stati trovati in località vicine, ma anche Neuchâtel e in altri siti lombardi, come le torbiere di Varese e Peschiera.

A metà Ottocento le torbiere erano scavate per ricavare combustibile anche per la nascente industria della seta. I reperti storici sono stati donati da Casanova  al museo di Milano. L’illustre avvocato, nobile, Casanova faceva parte dell’amministrazione della Fabbrica del Duomo di Milano. Oggi di quelle vaste zone umide restano poche tracce soprattutto nella località detta “Carigg” tra Renate e Veduggio.

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Nota: alcuni dati sono stati presi dal libro "Cento candeline per l'asilo" a cura di Antonio Viganò, Tipografia Longoni, Briosco 2004.

Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
Foto 5 Villa Casanova da "Orobie".
Foto 6
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