Famiglia Gropallo.
Chi erano i Gadda?
Supponiamo che tutti conoscano lo scrittore milanese Carlo Emilio Gadda, ingegnere di professione, nato a Miano nel 1893 e morto a Roma nel 1973, città nella quale riposa la sua salma.
Pensiamo che non molti sappiano che alcuni membri della sua famiglia siano seppelliti nel piccolo cimitero di Longone al Segrino, grazioso paese nei pressi dell’omonimo lago prealpino.
Noi, nell’intento di recuperare la sua memoria “brianzola”, abbiamo visitato quel cimitero dove risiedono le memorie della famiglia Gadda della quale non ci sono più eredi.
Dato che attualmente è invalso il cattivo uso di eliminare le “antiche” tombe, compreso le più prestigiose, è possibile che tra non molto anche quelle della famiglia Gadda possano essere riesumate e quindi si possa perderne anche la memoria di quel lontano tempo… il nostro auspicio è che ciò non accada.
Come si legge nelle note sovrastanti, la famiglia Gadda è dispersa tra la Brianza, in particolare: Longone al Segrino e Rogeno, piccolo paese sul lago di Pusiano dove i Gadda avevano una villa, mentre Emilio Gadda è sepolto a Roma
A Longone (al Segrino) sono sepolti il padre Francesco, la madre Adele/Adelaide, e Enrico, fratello minore del celebre Carlo Emilio Gadda. Tutti i figli di Francesco sono della seconda moglie ungherese Adelaide Leher, da lui sposata in seconde nozze nel 1893. Per un certo periodo la famiglia Gadda visse come benestante a Milano.
Malauguratamente alcuni azzardi di Papà Francesco resero difficile la vita dei Gadda, come l’oneroso acquisto della villa in Longone, da Emilio descritta come la “fottuta casa di campagna di Longone”, e l’avvio dell’allevamento di bachi da seta in una zona poco propizia quando la concorrenza giapponese metteva a dura prova la sericoltura. Solo la capacità e il lavoro della mamma, insegnate prima e direttrice poi di alcune scuole lombarde, permisero la sopravvivenza dei Gadda.
Ma Emilio Gadda fu traumatizzato dalla sopraggiunta “povertà” incolpando di ciò sia la sventatezza del padre che…i "brianzoli”. Non a caso questi ultimi subirono l’odio e il sarcasmo feroce di Gadda… come se la colpa delle disgrazie paterne e familiari fossero colpa degli abitanti di Brianza.
È ben noto che Emilio Gadda fu un “misogino”, solitario e scontroso, “nemico delle signorine infingarde” ma, come scrive Maria Vittoria Adami nel 2014, dopo aver sfogliato il suo carteggio personale (custodito da Arnaldo Liberati di Villafranca di Verona)… , lui finanziò per lunghi anni una certa signora/signorina "E." (nota fin dal 1925 alla sorella Clare) e che continuò a spesarla fino ad almeno il 1959.
Ma torniamo a Gadda e al suo “odio e disgusto” per i brianzoli e persino per i servitori della sua casa avita chiamati con disprezzo “contadiname”, per non parlare dell’odio di Gadda per “il cemento e la plastica e lo scatolame…la verde Lombardia non è più, viviamo in un tetro inferno”, come scriveva a proposito del miracolo economico, esploso in Brianza a partire dagli anni Settanta.
Eppure nonostante nessuno più della famiglia Gadda abita da tempo a Longone, le tombe dei suoi cari sono, ben curate e non abbandonate. Questo depone a favore della pietas brianzola dei quali si può a ragione dire peste e corna… ma non che manchino di rispetto per il loro morti; almeno così era fino a pochi anni fa. Tutto ciò lascia sperare che anche in futuro i brianzoli sappiano curare i resti della famiglia di uno dei suoi migliori figli.