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Biografia Giuseppe Gadda.

   Giuseppe Gadda, figlio dell’avvocato Francesco, nasce a Milano nel 1822 e muore a Rògeno nel 1901.

Si laurea nel 1846 in giurisprudenza a Pavia, diventa avvocato, poi Prefetto e politico italiano di chiara fama. Fu certamente uno dei protagonisti delle lotte per l’indipendenza italiana a partire dalla sua partecipazione alle cinque giornate di Milano del 1848. Successivamente, diventato un sostenitore delle politiche di Cavour, fu eletto deputato della destra dal 1860 al 1865 nella VIIIa legislatura nel collegio di Erba. Fu ministro dei lavori pubblici, poi Alto Commissario regio straordinario per la città e provincia di Roma. Nominato prefetto di Perugia, poi ancora prefetto di Roma fino al marzo 1876.

   Nominato Senatore del Regno nel 1867 da Vittorio Emanuele II°, nomina non convalidata; quindi rinominato per la seconda volta nel 1869. Gadda concluse la sua carriera politica come prefetto, quindi collocato a riposo, su sua domanda, nel 1889.

   Il 25 giugno 1901, appena giunto a Rògeno, dove la famiglia aveva una grande villa di campagna (ancora abitata dai Gadda), venne colpito da un attacco di pleurite che lo condusse a morte il 2 luglio 1901, mentre era assistito dalla moglie Luisa Belloni e dai suoi familiari, tra i quali il fratello Francesco Ippolito, padre dello scrittore Carlo Emilio Gadda.

   Giuseppe Gadda fu uno dei primi prefetti d’Italia, molto apprezzato per le sue qualità “morali e diplomatiche” mostrate in varie occasione tra le quali spicca la sagacia dimostrata nel corso dell’arresto di Garibaldi.

   In quel tempo, 1865, Gadda era stato nominato prefetto a Perugia, città strategica in quanto situata al confine con lo stato pontificio. Garibaldi aveva in animo di forzare gli eventi varcando il confine per andare a conquistare Roma e riunificare finalmente tutta l’Italia. Gadda, con molto tatto e fermezza, riuscì a fermare l’azzardo facendo arrestare Garibaldi a Sinalunga, piccolo borgo non lontano da Arezzo lungo la strada per Orvieto, senza che si verificassero tumulti, nonostante la grande popolarità del generale. Dopo l’arresto, Garibaldi fu immediatamente portato in treno ad Alessandria e rinchiuso per un po’ nella cittadella.

   Tuttavia, un mese dopo, Garibaldi ritentò l’avventura forzando il confine pontificio nel tentativo di raggiungere Roma ma, per la mancata insurrezione dei cittadini di Roma, un gruppo di garibaldini, capitanati da Enrico e Giovanni Cairoli, venne annientato (i due Cairoli morirono nello scontro). I garibaldini cercarono di raggiungere Tivoli per sciogliere le truppe; ma a Mentana ebbero uno scontro a fuoco con i francesi, furono sconfitti e Garibaldi fu ferito… e così terminò l’avventura garibaldina.

   Gadda ebbe anche l’onore di curare il trasferimento della capitale da Firenze a Roma, città nella quale accompagnò il Re nel suo primo ingresso.

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   Nella foto, uno scorcio della villa “Villa Osnago Gadda” sottoposta a vincoli di tutela storico-artistica; particolarmente pregiato è l’annesso parco dotato di alberi monumentali: cedri del Libano, deodara, faggi ecc.

   Come abbiamo ricordato nella sua biografia, Giuseppe Gadda fu un fervente patriota a partire dall’insurrezione del 1848.

   È interessante sottolineare che il piccolo paese di Rògeno, che aveva nel 1853 solo 431 abitanti con le sue quattro frazioni: Calvenzano, Molino del Leone, Maggiolino e Molino del Maglio, ed era inserito nel distretto XIV, fu particolarmente attivo nei vari moti d’indipendenza che portarono all’unità d’Italia.

    Si ricordano in particolare; i fratelli Negri e i tre fratelli Gerosa: Costante, Felice e Giuseppe che seguirono Garibaldi nelle sue principali spedizioni

Vedi; http://www.comune.rogeno.lc.it/zf/index.php/storia-comune ed anche il libro “Racconti intorno al camino” Di Agnese Molteni, tipografia Grafica Effegiemme, 2019, Bosisio Parini.

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