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Monumentalediffuso
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Cimitero di Renate e cimitero delle guerre mondiali.
Segnalato da Gianluca Zola
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Non lontano dal cimitero di Renate, vi è un piccolo camposanto dedicato ai caduti delle due guerre mondiali, il cui ingresso è “sorvegliato” da due teste di combattenti protette da un elmetto, montate su modeste colonne. Come si vede nella foto, nel camposanto vi è una pregevole statua in bronzo, poi un'edicola, infine una grande lapide che ricorda i caduti delle due guerre. Lasciato questo piccolo gioiello, si svolta a destra per raggiungere il cimitero di Renate, lontano circa 250 metri. Arrivati al piazzale ombreggiato da alti tigli, consigliamo di entrare dalla parte più antica. La tomba di Alfredo Sassi e facilmente raggiungibile percorrendo tutto il lungo viale fino alle cappelle mortuarie. A questo punto si deve svoltare a destra ove è ben visibile, addossata al muro di cinta, la semplice tomba dello scultore Alfredo Sassi, parzialmente coperta da un folto rampicante verde. Sulla lapide sono riportate, tra l'altro, le parole "guida" della vita dello scultore: scuola, scuola, scuola.

ALFREDO SASSI

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Antiche Tracce

    ALFREDO SASSI, nato a Milano nel 1869, fu una figura di spicco non solo per il piccolo paese di Renate, nel quale si trasferì nel 1893 dopo essersi sposato con Angela Acquati, ma anche per gran parte della società lombarda. La Brianza di quel tempo, per chi osservava superficialmente la bella campagna abbellita da numerose ville di delizia costruite dai ricchi e nobili milanesi, poteva sembrare una terra ricca e felice. Ma la realtà era molto diversa, la vita dei contadini era particolarmente dura, spesso al limite dell’indigenza. La presenza delle filande che erano sorte lungo il fiume Lambro, contribuiva a mitigare in parte l’asprezza della vita, ponendo però a carico delle donne, in aggiunta al tradizionale lavoro casalingo, un supplemento di fatica, quella del lavoro in fabbrica. Come conseguenza di questo stato di cose, la stragrande maggioranza dei contadini erano analfabeti.

   Alfredo Sassi, scultore di buona fama diplomatosi all’Accademia di Brera, si dedicò con passione a migliorare la vita soprattutto delle classi più povere, mosso da una idea portante: che solo l’istruzione e la cultura avrebbero potuto cambiare drasticamente la misera vita dei contadini. Per questo, eletto assessore comunale di Renate, nei primi anni del 900, si batté con successo per la costruzione di un edificio scolastico di cui Renate era priva. Dovette superare molte resistenze sia perché i notabili del tempo ritenevano l’istruzione non necessaria per le classi povere, sia perché le spese per l’istruzione erano a carico dei comuni. Ma i suoi sforzi furono coronati da successo e nel discorso inaugurale dell’edificio scolastico espresse chiaramente il suo pensiero affermando “l’educazione del popolo è il primo dei nostri bisogni e dei nostri doveri”.

L’impegno politico non lo distrasse dal lavoro di insegnante e di scultore. Numerosi sono le opere, in special modo monumenti funebri, eseguite per importanti committenti, e per la maggior parte installati al Cimitero Monumentale di Milano. La sua partecipazione all’Esposizione universale di Milano del 1906 ebbe particolare successo, così come la partecipazione al concorso “Marelli” indetto dall’Accademia di Brera che fu premiata con il secondo premio. Sue opere sono ovviamente a Renate e nei cimiteri di Giussano, Seregno, Carate

   Sassi è morto e Renate nel 1952, compianto da tutti i concittadini, Sulla sua tomba ha voluto che fosse incise le seguenti parole che riassumono tutto il suo ideale di vita tutta la sua vita: "Non vi può essere grandezza di patria né grandezza di nazione se non nell’istruzione e nell’educazione del popolo…scuola, scuola, scuola!”

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